L'incendio
Taranto, fiamme all’Irigom: nube nera infesta il quartiere Tamburi. In corso la bonifica
Colonna di fumo visibile a chilometri, aria irrespirabile e allarme tra i residenti. Evacuazioni escluse, ma scattano le misure di sicurezza
Un violento incendio è scoppiato ieri pomeriggio nel quartiere Tamburi di Taranto, all’interno dei capannoni dell’impianto Irigom, azienda specializzata nella lavorazione di rifiuti plastici per la produzione di combustibili. Le fiamme, secondo una prima ipotesi, si sarebbero propagate da un nastro trasportatore dell’area di trattamento meccanico, forse per un corto circuito.
L’allarme è scattato intorno alle 15.30. Una densa colonna di fumo nero ha rapidamente invaso il cielo, visibile a chilometri di distanza. Decine di residenti hanno segnalato aria irrespirabile e un forte odore di plastica bruciata.
In via precauzionale, è stato diffuso un avviso alla cittadinanza da parte del Comune di tenere chiuse porte e finestre e di evitare di attivare sistemi di ventilazione forzata.
I Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine sono già sul posto e stanno monitorando costantemente la situazione. In attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali, le autorità locali raccomandano massima prudenza.
Fortunatamente nessun operaio è rimasto ferito: i lavoratori erano in pausa al momento del rogo. «L’incendio è stato circoscritto grazie ai sistemi di sicurezza attivi», ha dichiarato l’amministratore delegato Stefano Montanaro. «Stiamo valutando i danni, ma per ora gli imballaggi di plastica stoccati in un’altra area non sono stati coinvolti». Molti residenti hanno chiamato le forze dell’ordine e l’Agenzia regionale per l'ambiente segnalando che «l'aria è irrespirabile».
L'ORDINANZA DEL SINDACO BITETTI
Il sindaco di Taranto Piero Bitetti ha adottato una ordinanza urgente per tutelare l'incolumità dei cittadini e l’ordine pubblico a seguito dell’incendio in un capannone per la lavorazione di rifiuti plastici al rione Tamburi. «Desta seria preoccupazione per le sue possibili implicazioni sulla salute e sulla sicurezza pubblica - è detto in una nota - l’incendio sviluppatosi nell’azienda Irigom». Il primo cittadino invita «la popolazione residente nell’area interessata a limitare le attività all’aperto, in via precauzionale, fino al completamento delle rilevazioni ambientali a cura di Arpa Puglia e delle autorità sanitarie competenti. Desidero esprimere - aggiunge Bitetti - un sentito ringraziamento al corpo dei Vigili del fuoco, intervenuto con tempestività per contenere le fiamme, nonché alla polizia locale e a tutte le forze dell’ordine che hanno garantito sicurezza, assistenza e controllo della viabilità nell’area coinvolta».
Nel comunicato del Comune si sottolinea che «fortunatamente non si registrano feriti tra gli operai presenti all’interno dello stabilimento al momento dell’incendio. Tuttavia, la densa colonna di fumo, ben visibile anche a grande distanza, e le caratteristiche specifiche dell’impianto coinvolto impongono il massimo livello di vigilanza e attenzione».
L’amministrazione comunale «continuerà a seguire da vicino - si aggiunge - l’evolversi della situazione, garantendo piena trasparenza informativa verso la cittadinanza. Sarà nostro compito sollecitare in tutte le sedi istituzionali competenti un approfondito accertamento sul rispetto delle prescrizioni autorizzative da parte dell’impianto. La sicurezza e la salute dei cittadini restano la nostra assoluta priorità».
IN CORSO LA BONIFICA
È sotto controllo l’incendio scoppiato nel primo pomeriggio di ieri all’interno della Irigom, azienda di trattamento rifiuti plastici situata nel quartiere Tamburi di Taranto. Le fiamme, sviluppatesi in un capannone di circa 8.000 metri quadrati, sono state domate in serata grazie al lavoro congiunto di due squadre dei vigili del fuoco, provenienti dalla sede centrale di Taranto e dal distaccamento di Martina Franca, supportate da tre mezzi operativi.
Questa mattina i vigili del fuoco sono tornati sul posto per avviare la fase di bonifica e smassamento. Le operazioni di messa in sicurezza, rese complesse dalla presenza di ampi cumuli di materiale plastico, prevedono l’apertura graduale delle masse bruciate e la loro bagnatura, per evitare la presenza di focolai ancora attivi e prevenire una possibile ripresa delle fiamme. Gli operatori, a quanto si è appreso, lavorano con autorespiratori a causa delle esalazioni residue.
Le cause del rogo sono ancora al vaglio degli inquirenti, ma tra le ipotesi principali figura un corto circuito all’interno di un nastro trasportatore.
L’intensa colonna di fumo che ha avvolto l’area industriale e parte del quartiere Tamburi ha portato il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, a emettere un’ordinanza contingibile e urgente che vieta l’esposizione prolungata all’aria aperta. Il divieto resta valido anche per l’intera giornata odierna fino a nuove disposizioni.
Intanto, proseguono le rilevazioni di Arpa Puglia. Ieri sera sarebbero stato registrato un aumento di Pm10, ma i valori sono poi rientrati sotto i 40 microgrammi/metro cubo, su livelli precedenti all’incendio.