Il fatto

Travolge ciclista col furgone nel Tarantino, scappa e poi si consegna: 53enne finisce a processo

Alessandra Cannetiello

L’imputato deve rispondere di omicidio stradale e omissione di soccorso. La tragedia sulla SS7, la vittima era di nazionalità rumena

MASSAFRA - Finisce a processo il tarantino 53enne reo confesso di aver travolto con il furgone, uccidendolo sul colpo, un cittadino di nazionalità rumena di circa 50 anni alla guida di una bicicletta. Il 26 novembre scorso, infatti, dopo aver investito l’uomo, il 53enne si era dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce, per poi decidere di consegnarsi alle forze dell’ordine alcune settimane dopo. Una tragedia che si era verificata lungo la statale 7 in direzione Massafra, a poca distanza dalla portineria A dello stabilimento ex Ilva.

È stato infatti il pubblico ministero Francesco Sansobrino a chiedere e ottenere il giudizio immediato nei confronti dell’imputato che ora deve rispondere di omicidio stradale e omissione di soccorso.

Accompagnato dal difensore Franz Pesare, nei giorni scorsi il 53enne è stato sentito dagli inquirenti confermando le dichiarazioni rese ai poliziotti a dicembre: il tarantino ha infatti dichiarato di essere finito addosso al ciclista mentre evitava di scontrarsi con un altro mezzo. Preso dal panico si era poi allontanato dal luogo dell’incidente e quando infine è tornato sui suoi passi non ha trovato più nessuno.

L’imputato era alla guida di un furgone Fiat Ducato bianco quando investì i due ciclisti. Era stato poi l’amico della vittima, rimasto ferito in modo lieve, a dare l’allarme e chiamare i soccorsi. I due viaggiavano parallelamente, a poca distanza l’uno dall’altro: entrambi in abiti scuri e privi di giacche catarifrangenti, il 50enne pedalava lungo il margine della carreggiata, mentre il suo amico era sul lato più esterno alla corsia e solo per questo era rimasto miracolosamente illeso. L’impatto era stato talmente violento da sbalzare la vittima a diversi metri fuori dalla carreggiata. La salma era stata successivamente trasferita nel reparto di medicina legale del Santissima Annunziata per essere sottoposta all’autopsia.

Dopo il decesso del 50enne gli inquirenti si erano messi subito a lavoro per individuare il veicolo che aveva investito il cittadino rumeno.

Elemento fondamentale era stato il ritrovamento sulla scena del sinistro dei frammenti dello specchietto del Ducato bianco. Il connazionale rimasto illeso era stato poi ascoltato dagli investigatori e aveva raccontato gli attimi di quella tragedia, collaborando per fornire ogni informazione utile sul veicolo datosi alla fuga.

Le indagini del pm Sansobrino si erano infatti concentrate sull’individuazione del guidatore del mezzo. Una ricerca poi conclusa nel giro di poche settimane quando il 53enne aveva infine deciso di costituirsi presentandosi spontaneamente in Questura: in quella circostanza aveva ricostruito quei terribili eventi, ammettendo infine ogni responsabilità in merito all’accaduto.

Entro 15 giorni dalla notifica dell’atto, l’imputato avrà facoltà, attraverso il proprio difensore, di optare per il rito abbreviato che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena.

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