Le accuse

Ambiente svenduto bis a Taranto, il gip: «No all’incidente probatorio»

Francesco Casula

Per l’analisi di telefoni e tablet è sufficiente la consulenza del pm

TARANTO - Nessun incidente probatorio sui telefonini e i computer sequestrati ai dieci indagati nell'inchiesta «Ambiente svenduto bis» che coinvolge l'ex ad di Acciaierie d'Italia, Lucia Morselli, e altri nove indagati. Lo ha deciso il gip Francesco Maccagnano che nei giorni scorsi ha rigettato la richiesta presentata dai difensori di alcuni dei soggetti coinvolti nell'inchiesta in cui sono contestate le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata all'inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato sulle quote di Co2.

Dopo le perquisizioni disposte il 3 luglio scorsi dai pubblici ministeri Francesco Ciardo e Mariano Buccoliero, i finanzieri del comando di Bari sequestrarono infatti smartphone, tablet e altri dispositivi sui quali la procura aveva chiesto di svolgere accertamenti tecnici per estrarre conversazioni e chat che potrebbero confermare le accuse mosse dagli inquirenti, ma il collegio difensivo aveva chiesto che quelle operazioni venissero svolte attraverso un incidente probatorio: una richiesta motivata dal fatto che, secondo gli avvocati, alcuni dati potevano essere persi o alterai. Per il Gip Maccagnano però «non sussistono motivi per ritenere che l'estrazione di dati mediante riversamento su copia forense, così come disposta dal pm, possa comportare un'inevitabile modificazione dei dati»...

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