Il caso
Stadio Iacovone a Taranto, la Curva Sud resta ancora sotto sequestro dopo l'incendio
Il giudice Costanza Chiantini nelle scorse settimane ha rigettato la seconda richiesta di rimozione dei sigilli avanzata dal Comune, proprietario dell'impianto che fu dato alle fiamme quasi un anno fa durante il derby tra rossoblu e Foggia a settembre 2023
TARANTO - Resta sotto sequestro la Curva Sud dello stadio Erasmo Iacovone. Il giudice Costanza Chiantini nelle scorse settimane ha infatti rigettato la seconda richiesta di rimozione dei sigilli avanzata dal Comune di Taranto, proprietario dell'impianto che fu dato alle fiamme quasi un anno fa durante il derby tra rossoblu e Foggia a settembre 2023.
Dopo il primo “no” del magistrato all'istanza presentata circa due mesi dall'ente, anche la seconda richiesta non ha avuto successo. Sulla richiesta fatta per la necessità di avviare una serie di attività necessarie per i lavori che dovranno portare al restyling dello Iacovone in vista dei Giochi del 2026, la procura aveva chiesto e ottenuto di effettuare un sopralluogo nell'area: stessa richiesta era stata formulata anche dei difensori che assistono i due tifosi foggiani finii sotto processo con l'accusa di aver appiccato le fiamme: per gli avvocati Michele D’Angelico e Giuseppe Milli, che assistono i due tifosi sotto processo, l'obiettivo della difesa è quello di raccogliere elementi sulla dinamica del rogo e tentare di dimostrare che la responsabilità di quanto accaduto non è stata dei due ultras dauni, ma di chi ha parcheggiato quel materiale sotto la Curva ospiti in una gara così delicata.
Gli esiti dei sopralluoghi evidentemente non sono bastati a convincere il giudice e restituire l'area al Comune. Sulla vicenda, infatti, sono ancora in corso le attività investigative legate al secondo filone di indagine: sotto accusa, infatti, oltre ai supporter rossoneri, ci sono anche due funzionari comunali, Vincenzo Piccolo e Paolo Fornaro, difesi dagli avvocati Egidio Albanese e Antonio Raffo, accusati di aver stoccato il materiale per la realizzazione della pista di atletica sotto la curva ospiti dello Iacovone. In questo filone il pm Francesca Colaci ha disposto una serie di accertamenti tecnici proprio sui materiali bruciati che sono stati affidati agli specialisti dei Vigili del fuoco di Roma.
È di oltre un milione di euro la richiesta di risarcimento avanzata dal Comune di Taranto, che si è costituito parte civile nel processo contro i due tifosi del Foggia: l’avvocato di parte civile, Giovanna Liuzzi, per il Comune ha infatti quantificato in 300mila euro i costi dei lavori di ripristino sostenuti per la messa in sicurezza e di 1 milione di euro il danno di immagine subito dall’ente, oltre agli incassi mancati, allo stadio chiuso e allo spostamento delle partite del Taranto negli incontri successivi all’incendio. Non si è invece costituita la società del presidente Massimo Giove: anche il Taranto Fc infatti è stato danneggiato da quell’incendio nelle gare successive, ma la società sta valutando se intraprendere contro i due tifosi altre azioni, come una richiesta di risarcimento in sede civile.