Il caso
Carcere di Taranto, Sappe denuncia: «Ufficio messo a soqquadro da detenuto»
'E' accaduto subito dopo visita del sottosegretario Delmastro'
TARANTO - Un ufficio del carcere di Taranto è stato messo a soqquadro nei giorni scorsi da un detenuto barese di circa 30 anni che avrebbe danneggiato i monitori dei pc e lanciato alcune sedue per aria. Il 30enne, secondo quanto denuncia il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), avrebbe reagito così ad alcuni controlli anti droga effettuati dagli agenti di polizia penitenziaria. Nessuno è rimasto ferito.
Federico Pilagatti, segretario del Siappe, evidenzia che l'episodio risale allo scorso 13 agosto «subito dopo la visita nell’istituto di pena del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro». «Lavorare in un carcere, soprattutto a Taranto - prosegue - è sempre più complicato e pericoloso a causa della grave carenza di poliziotti penitenziari, del sovraffollamento e degli innumerevoli episodi di violenza e prepotenza da parte dei detenuti nei confronti degli agenti».
Il segretario ribadisce che «siamo pronti a fare le barricate» se non saranno prese in considerazione le proposte avanzate dal sindacato che sono «l'arresto in flagranza di reato per il detenuto che usa violenza contro gli altri oppure contro beni dello Stato, il carcere più duro per chi si rende responsabile di azioni che violano la legge e il trasferimento immediato dei violenti in sezioni di regioni dove il sovraffollamento quasi non c'è, come in Sardegna». Per Pilagatti «se la politica non interverrà, le responsabilità di una situazione al collasso non potranno essere scaricate sulla polizia penitenziaria».