L'inchiesta

Rogo a Marina di Pulsano la difesa ricorre al Riesame: «Un errore dei pompieri»

Alessandra Cannetiello

È quanto emerge dal ricorso depositato dall’avvocato Franz Pesare, che assiste Pasquale Tomai Pitinca, il 67enne finito in carcere per aver appiccato l’incendio del 30 luglio nella marina di Pulsano

TARANTO - La difesa punta il dito contro i vigili del fuoco: «La morte di Rita Fasanella si verificava a seguito di un incendio non domato da chi aveva il compito di spegnerlo e assicurarsi che non potesse più divampare». È quanto emerge dal ricorso depositato dall’avvocato Franz Pesare, che assiste Pasquale Tomai Pitinca, il 67enne finito in carcere per aver appiccato l’incendio del 30 luglio nella marina di Pulsano che, oltre ad aver distrutto ettari di vegetazione e danneggiato ville e strutture commerciali, avrebbe causato per le gravi ustioni, la morte dell’86enne originaria di Andria.

Il difensore dell’indagato ha, infatti, presentato istanza al tribunale del Riesame per la revoca della misura cautelare contestando la sussistenza del nesso tra la morte dell’anziana (i cui familiari sono assistiti dall’avvocato Andrea Silvestre) e l’evento incendiario, per cui l’ex motorista aveva ammesso immediatamente le proprie responsabilità.

In sostanza, nelle 17 pagine depositate dalla difesa, sostiene che dalla relazione dei vigili del fuoco emergerebbe che gli interventi sono avvenuti in due momenti differenti: il primo cominciato alle 13.21 e terminato alle ore 14.12 e il secondo iniziato alle 15.50 per estinguere i roghi. Ed è proprio questo il punto che l’avvocato Pesare ha voluto evidenziare: il primo intervento dei pompieri si sarebbe concluso senza che effettivamente le fiamme si fossero estinte del tutto...

LEGGI IL  RESTO DELL'ARTICOLO SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION E SUL CARTACEO

Privacy Policy Cookie Policy