Il dibattito

Piantedosi a Manduria al Forum in Masseria: «Intendiamo estendere l'uso dei taser»

Il ministro ospite di Bruno Vespa: «Sono alternativi alle armi da fuoco»

TARANTO - Sul piano della sicurezza «le nostre città non fanno segnalare situazioni più allarmanti rispetto a quelle di altri paesi, ma questo lo dico con cautela». L’ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dal palco del 'Forum in masserià in corso a Manduria.

E sollecitato da una domanda di Bruno Vespa che aveva citato le figlie del ministro, Piantedosi ha ggiunto: «Le mie due figlie, che vivono una a Milano e l’altra a Roma, sono le prime a segnalarmi le condizioni di sicurezza» in quelle città. «E quella che sta a Milano è più critica ma i dati non restituiscono una situazione del tutto diversa. Forse Milano sconta una condizione storica di percezione e di attenzione ai temi più alta».

Il taser «non è un’alternativa al nulla, ma all’uso dell’arma da fuoco. E noi abbiamo in animo di estendere ancora di più (l'uso del taser, ndr)». L’ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dal palco del 'Forum in masserià in corso a Manduria.
Sull'uso dei taser oggi, il ministro ha aggiunto: «Mi dicono che la dotazione sia di 5000» e che prima di utilizzarli dalle forze dell’ordine, c'è stata «una sperimentazione di anni e che il più delle volte, all’estrazione del taser, ci si arrende e si ci ferma, quindi ha una funzione di deterrenza con qualche proficua valenza». E ha ricordato: «Ci sono sperimentazioni in atto per le polizie municipali, quindi abbiamo esteso anche la possibilità che possa essere usato dalle polizie locali».

«Se non fosse una cosa seria, li definiremmo tragiche carnevalate. Però siccome sono una cosa seria, vanno respinte e hanno fatto bene Giorgia Meloni, Crosetto, La Russa, Donzelli e agli altri big di quel partito a preannunciare sanzioni molto serie per i responsabili. E a nulla valgono anche le modalità con cui sono stati rilevati (i comportamenti emersi, ndr). Se ne può discutere, ma hanno il merito di aver fatto emergere quei comportamenti». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parlando delle dichiarazioni antisemite e razziste rese da militanti di Gioventù nazionale, che fanno capo a Fratelli d’Italia, emerse dall’inchiesta di Fanpage. Piantedosi l’ha detto dal palco di 'Forum in masseria' in corso a Manduria.

«Non so se è un fenomeno insospettabile. Ma credo sia un fenomeno quasi destinato a rimanere sotto la brace e poi riemergere in ogni momento». L’ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo alla domanda di Bruno Vespa se l’antisemitismo emerso negli ultimi mesi - compreso quello attribuito ad alcuni militanti del movimento giovanile di Fratelli d’Italia, attraverso l’inchiesta di Fanpage - sia «insospettabile per dimensioni», oltre che trasversale.

Piantedosi ha aggiunto che dell’antisemitismo «quello che preoccupa di più è il tema assolutamente trasversale. Il che però non attenua la colpa di chi, vivendo dentro una compagine giovanile di un partito la cui leader ha imbracciato la fatica di dare un’immagine del nostro paese di una certa credibilità, ha dimostrato di non saper vivere la responsabilità di dare un’immagine non becera».

«Noi a oggi abbiamo superato la percentuale del 60% in meno degli arrivi rispetto all’anno scorso. Giugno è stato il nono mese di fila di consolidamento di questo trend» in diminuzione. E anche ora, che è il periodo dell’anno storicamente più complicato per il bel tempo, stiamo già registrando che non ci sono elementi di arrivi e numeri come l'anno scorso».

«In Costa d’Avorio abbiamo chiuso un accordo l’anno scorso, per aiutare a creare sistemi di controllo delle loro frontiere di transito e uscita, e registriamo un calo degli arrivi del 92% rispetto all’anno scorso. Allora, era la prima nazionalità dichiarata al momento degli sbarchi - ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parlando dei flussi migratori in Italia - Non lo dico per gonfiare il petto - ha aggiunto - ma per dire che lavorare su questi temi funziona e non attraverso un contrasto brutale ma con un’azione complessa, a partire da quella che è la filosofia del Piano Mattei». 

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