sanità

Manduria, sono quasi 3mila le famiglie dal 1° giugno senza medici di base: è emergenza

cosimo lanzo

L’Asl ha già bandito un concorso e ha ricevuto nove adesioni

MANDURIA - È una vera emergenza quella che stanno vivendo i circa 3mila pazienti residenti a Manduria che dal 1 giugno sono rimasti senza il medico di famiglia.

A far nascere questa esigenza è stato il pensionamento di due medici di base, Luisa Dinoi e Francesco Dinoi, che hanno raggiunto la loro età pensionabile lo scorso 31 maggio. Dal giorno dopo per i pazienti in dote a entrambi sono iniziati a sorgere i disagi. Molti lamentano il fatto di non poter avere i farmaci prescritti in regime di esenzione o convenzione, aggravando la spesa per le loro famiglie. In mancanza del proprio medico diversi pazienti si lamentano di non aver accesso agli esami di screening, essenziali per prevenire le insorgenze di qualsiasi malattia. Insomma un diritto alla salute a dir poco complicato per molti manduriani e un problema di non facile soluzione, neanche per la Asl di Taranto.

«Abbiamo predisposto un avviso pubblico con incarico a tempo determinato per tutti i 14 medici di medicina generale andati in pensione in tutta la Asl - spiega la direttrice di Cure primarie del dipartimento della Asl di Taranto Giuseppina Ronzino - e a differenza del precedente avviso, in quest’ultimo abbiamo avuto 9 adesioni, che noi non c’aspettavamo in quanto l’ultimo avviso era andato deserto. Alcuni di questi medici hanno espresso la preferenza per Manduria». La Ronzino sottolinea che la città dei Messapi non è l’unica a vivere questo disagio: «Le criticità, al di là di Manduria, sono equamente distribuite su tutto il territorio dell’Asl di Taranto sebbene noi lavoriamo sempre per garantire la continuità assistenziale». I problemi nel reperire i medici di medicina generale infatti sorgeranno e stanno già sorgendo in questi mesi anche a Grottaglie, dove sono già andati in pensione due medici e altri due si apprestano a farlo; a Massafra e Palagianello.

«Nelle scorse ore l’ufficio convenzioni dell’Asl ha stilato la graduatoria - aggiunge Ronzino - per dare ai medici la possibilità di scelta e lunedì si dovrebbe già sapere qualcosa. Vorrei però segnalare un dato: abbiamo molte più difficoltà di reperire i medici sul versante orientale della provincia rispetto a quello occidentale». Se la scelta dei medici non ricadesse su Manduria, la Asl ha già predisposto tutto ciò che la legge le permette per reperire nuovi medici: «Noi come Asl abbiamo diversi strumenti - spiega il direttore dell’Asl di Taranto Gregorio Colacicco -.

Innanzitutto la possibilità di chiedere medici in deroga secondo la graduatoria vigente, poi c’è la richiesta ai medici in via di pensionamento di rimanere fino a 72 anni; altro passo è chiedere ai medici massimalisti (coloro che hanno raggiunto i 1500 pazienti, ndr) di andare ben oltre il massimale; infine pubblicare degli avvisi pubblici per giovani medici intanto che la graduatoria regionale ci dia la possibilità di prendere nuovi medici». Ricordiamo che secondo la Fondazione Enpam entro il 2030 sono circa 20mila i medici in tutta Italia che andranno in pensione e che il numero di giovani medici formati occuperebbe solo il 50 per cento dei posti lasciati scoperti dai pensionamenti.

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