La situazione
«Bitetti deve dimettersi», a Taranto la richiesta dell'area Melucci
Abbate da ieri è ufficialmente in maggioranza. Il consigliere Contrario: «Il sindaco ci ha offesi è inadeguato al suo ruolo»
TARANTO - Comune, la maggioranza chiede le dimissioni del presidente del Consiglio comunale, Piero Bitetti. E lo fa in un documento in cui c’è anche la firma di Luigi Abbate che, ieri pomeriggio, ha annunciato la sua adesione alla coalizione che sostiene il sindaco.
Melucci, dal canto suo, ha sferrato delle sciabolate allo stesso Bitetti e a tutto il centrosinistra provinciale e regionale. Sono i tre elementi che hanno caratterizzato quella che, alla vigilia, avrebbe dovuto essere una riunione piuttosto anonima della massima assise cittadina. In discussione, infatti, c’era solo l’approvazione di una lunga serie di debiti fuori bilancio e l’elezione del presidente della commissione Affari generali (il civico Abbate al posto di Odone del M5s ormai passato all’opposizione). E, invece, le minoranze hanno abbandonato l’aula per far mancare il numero legale necessario per proseguire la riunione. Che, invece, è andata avanti con l’arrivo in extremis di Melucci. E tra quelli che hanno abbandonato l’aula c’è stato anche lo stesso Bitetti.
Per questa ragione, in un documento, la maggioranza ne ha chiesto le dimissioni (iniziativa che probabilmente anticipa la presentazione di una mozione di sfiducia). «Non possiamo non evidenziare - osservano in una nota stampa - il grave comportamento assunto dal presidente del Consiglio nel corso dello svolgimento dei lavori consiliari di oggi (ieri, ndr). Bitetti ha, infatti, abbandonato l’aula provocando la sospensione della seduta per mancanza del numero legale, seguendo l’analogo comportamento dei consiglieri di opposizione. Tutto questo – insistono i consiglieri pro Melucci – durante la discussione dei debiti fuori bilancio la cui mancata approvazione avrebbe rischiato di causare danni erariali al Comune». E ancora: «Questo comportamento mina l’imparzialità che deve inderogabilmente connotare lo svolgimento dell’alta funzione a lui assegnata». Che, secondo i firmatari della nota, non sarebbe più politicamente neutrale visto che Bitetti ha dichiarato il suo passaggio all’opposizione, ma non solo. Al momento, l’ufficio di presidenza del Consiglio comunale è tutto nelle mani delle minoranze (la vicepresidente è Toscano di FdI) e questo, per la maggioranza, potrebbe portare alla paralisi dei lavori consiliari.
Sin qui, la coda del Consiglio comunale di ieri. La seduta, invece, si era aperta con l’annuncio di Luigi Abbate (Taranto senza Ilva) che, dopo aver salvato Melucci non firmando per lo scioglimento anticipato del Consiglio e dopo aver respinto la mozione anti Mancarelli (Amiu), è entrato a pieno titolo nella coalizione che governa il Comune. «Ero, sono e sarò sempre un esponente civico – assicura Abbate – e in questo contesto entro in una maggioranza che, pur essendo nata nel campo del centrosinistra, è ora trasversale sia ai progressisti che al centrodestra». Abbate, dunque, sostiene Melucci. Il dato (clamoroso) è, dunque, ormai acquisito.
Già, il sindaco. Lascia l’aula quando prende la parola il consigliere Luca Contrario («chiamatemi quando finisce ‘sto campione») e rientra per criticare l’atteggiamento di Bitetti («mai vista una cosa del genere») e del centrosinistra che lascia il Palazzo («andate a farle a Bari le passeggiate»). La replica di Contrario arriva poco dopo: «Il sobbarco ci ha offesi. È inadeguato a rappresentare le istituzioni».