Il caso

Droga tra le tombe del cimitero di Sava: chieste 18 condanne per il clan Buccoliero

Francesco Casula

Tra i loculi i carabinieri trovarono anche fucili

SAVA - Diciotto condanne, due assoluzioni e un rinvio a giudizio. Sono le richieste formulate dal pm Milto De Nozza della Direzione distrettuale Antimafia di Lecce nei confronti degli imputati coinvolti nell’inchiesta antidroga denominata «Off limits» che portò alla luce l’organizzazione dedita al narcotraffico che aveva la sua base operativa nel cimitero di Sava.

La pena maggiore, a 20 anni di carcere, è stata chiesta per Giuseppe Buccoliero detto Peppolino, 55enne conosciuto come «Peppolino Capone», l'uomo che per gli inquirenti era al vertice delk gruppo criminale che aveva trasformato il camposanto in una zona privata. Il pm De Nozza ha poi chiesto 18 anni di reclusione per Antonio Panariti, 12 anni per Daniele Di Palmo, Antonella Panariti, Cosimo Storino, Teresa Panariti e Massimo Di Palmo, 10 anni per Angelo Bernardi, Fabio Tomaselli, Massimiliano Leone e Cosimo De Santis, 9 anni per Cataldo Panariti, 6 anni per Amerigo D'Uggento e Monica Paderi, 5 anni e 4 mesi per Carlo Di Palmo, 4 anni e 4 mesi per Piera D'Amato, 4 anni per Daniele Leone e infine 2 anni per Stefano Russo. L'assoluzione è stata invece chiesta per Carmelo Cannalire e Pietro Storino. Infine il magistrato inquirente ha rinnovato la richiesta di rinvio a giudizio per Christian Urbano, unico che ha scelto il rito ordinario.

Le attività investigative condotte dai militari dell’Arma e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce hanno inoltre coinvolto anche imputati residenti tra Sava, Manduria e Francavilla Fontana...

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