la politica
Taranto, asse tra Pd, Con e M5s per frenare l’onda di Italia Viva
Nel centrosinistra riunione dei coordinatori. Melucci contrattacca: «Sono molto grato a Matteo Renzi per l’accoglienza. Sull’ex Ilva, nessuno è esente da responsabilità»
In Comune, asse tra Pd, «Con» e M5s. Ieri sera, da quel che risulta alla Gazzetta, al termine di una riunione dei coordinatori regionali allargata a quelli provinciali, i rappresentanti di questi tre partiti hanno riflettuto sul da farsi alla luce dell’adesione del sindaco Melucci ad Italia viva. Che è culminata con il suo intervento all’Assemblea nazionale e il suo ingresso nella Cabina di regia di Iv. In sintesi, i rappresentanti di Pd, M5s e Con, secondo indiscrezioni, ritengono utile creare una sorta di «cartello» o di «blocco» per fronteggiare l’espansione delle truppe «renziane» in Consiglio comunale. Partendo dai temi del programma elettorale del 2022. Sarà questo lo spartiacque, o meglio la cartina di tornasole, per quello che fu il «motore» della campagna elettorale vincente delle ultime Amministrative. Confronto sui temi, dunque. Altre ipotesi più traumatiche (ad esempio, uscire dalla maggioranza), che pure da qualche parte sono state ventilate, non avrebbero gambe solide per camminare.
Melucci e Renzi, dunque. «Lavorerò affinché Italia viva possa far compiere un salto evolutivo alle politiche nazionali in materia ambientale, proprio a partire da Taranto. Non si speculi sulle passate vicende riguardanti l'ex Ilva: nessuno può dirsi esente da responsabilità». Lo ha ribadito, ieri mattina, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, a 24 ore dal suo intervento in quel di Roma all’Assemblea nazionale dei «renziani».
Il capo dell’Amministrazione comunale, nel comunicato, ringrazia il presidente Matteo Renzi «per l'accoglienza che mi ha riservato alla decima assemblea nazionale di Italia viva a Roma, ma soprattutto per l'attenzione che ha voluto tributare a Taranto, alle sue battaglie e alla sua risalita. Mi onora, inoltre, che Italia vViva abbia voluto ricevere - sottolinea il sindaco di Taranto - il mio contributo attraverso un incarico nei suoi organismi direttivi. In particolare, la possibilità di occuparmi a livello nazionale, da riformista, di deleghe come la transizione giusta europea e l'economia del mare, mi consentirà di rafforzare gli interessi della comunità ionica nelle sedi parlamentari, di consolidare le politiche del partito nella direzione della decarbonizzazione e dello sviluppo sostenibile. Una iniziativa che avevo già promosso, come noto, nella mia precedente esperienza partitica».
Poi Melucci sferra una stoccata velenosa anche verso i suoi stessi alleati: «Non si può negare come sulla questione ex Ilva, in tutti questi anni, da più parti spesso si sia speculato sulla disperazione delle persone, senza apportare alcun tipo di sostegno reale alla causa. Abbiamo assistito a formule sbrigative e fantasiose, inadeguate a risolvere la dicotomia che attanaglia questo territorio e che ha contrapposto a lungo la salute al lavoro. Mentre, l'Amministrazione comunale, nel perimetro dei pochi poteri riconosciuti dalla legge, è uno dei pochissimi soggetti che siano sistematicamente intervenuti, e con vigore, attraverso ordinanze sindacali, programmi, investimenti e numerose prese di posizione nette, anche innanzi ai giudici, provando ad incidere sulla rigenerazione urbana e ambientale, sul futuro socio-economico e, dunque, sulla necessità di diversificazione produttiva del territorio ionico. Perciò, dall'epoca del ministro Calenda, fino al Governo attuale, passando per altri dicasteri sulla carta guidati dal 2017 ad oggi da esponenti progressisti, si valuti correttamente la storia».
Melucci promette: «Lavorerò insieme a tanti altri amministratori locali, perché Italia viva possa diventare in breve tempo quella metamorfosi positiva della politica italiana, che tra gli estremi della irrealizzabile decrescita felice e la deleteria conservazione dell'economia dei fossili, costruisca nel mezzo le risposte innovative, con la scienza e la tecnologia, oltre che con i fondi europei, per garantire la giustizia intergenerazionale e l'inversione del declino nel nostro Paese». E infine: «Occorre rimettere al centro dell'agenda nazionale e comunitaria la traiettoria di Taranto. In definitiva, ritengo che simili iniziative politiche possano restituire il giusto protagonismo alla nostra comunità». Sin qui, Melucci.
Su Facebook, intanto, Luca Contrario (consigliere comunale di maggioranza di “Una strada diversa”) invita a «non mistificare» e ricorda che «Matteo Renzi, leader di Italia viva, si è sempre battuto per la produzione della fabbrica a ogni costo», mentre lui e il suo movimnto sono «sempre battututi per la chiusura dell’area a caldo dell’ex Ilva».