Nel Tarantino
Ginosa, comunità in piazza: «No al termovalorizzatore»
ll sindaco Parisi: non indietreggeremo di un passo
GINOSA - Piazza Marconi è diventata per una sera il presidio di una comunità che ha il diritto di scegliere, di essere informata e che vuole sentirsi tutelata per quelle che sono le scelte future sul territorio. L’amministrazione ha organizzato una manifestazione pubblica per dire “no” al termovalorizzatore che dovrebbe sorgere in contrada Girifalco. Secondo l’Amministrazione il processo industriale della Ecologistic Spa ha a che fare con i rifiuti: i progetti che prevedevano il passaggio del capannone, includevano un progetto di riciclo della plastica, poi, l’obiettivo principale è diventato la realizzazione di un termovalorizzatore.
Se proviamo a tracciare una “mappa” degli impianti di trattamento dei rifiuti, sul territorio ginosino sussiste già l’Aseco, l’impianto di compostaggio e appunto l’impianto di valorizzazione dei rifiuti Ecologistic, il termovalorizzatore di Massafra, della società Appia Energy e la vicina Italcementi di Matera. La Ecologistic avrebbe già ottenuto un finanziamento di 160 milioni per questo progetto da Invitalia e dal canto suo l’azienda ha dichiarato sin da subito che c’è stato un allarmismo immotivato, poiché l’individuazione delle tecnologie più sicure garantiscono un livello di impatto ambientale al di sotto dei limiti normativi. Ma il Comune non ha mai smesso di informarsi e ha anche chiesto l’annullamento del finanziamento di Invitalia per la realizzazione di un termovalorizzatore da 50 Mw, proposto dalla Ecologistic.
«L’appuntamento che abbiamo voluto fortemente organizzare in questa metà di settembre ha avuto subito un chiaro obiettivo: il coinvolgimento di tutta la comunità riguardo a questa delicata questione - ha spiegato il primo cittadino, Vito Parisi - proprio perché nessuno possa dirsi escluso da questa scelta, vengono meno i rappresentanti e i rappresentati, è come se la comunità sia ginosina che marinese, debbano conoscere tutti gli elementi di questa vicenda ed essere consapevoli». La vicenda è stata illustrata dal sindaco alla comunità (sul palco è salito anche il consigliere regionale Marco Galante), «affinché si capiscano i rischi di un impianto che potrebbe rappresentare una devastazione per il territorio». Non si tratta di esaminare solo l’aspetto tecnologico che rappresenta una parte della questione, ma anche del metodo: «Se - ha aggiunto Parisi - i titolari hanno gestito questo progetto in maniera scorretta, anche verso l’Amministrazione comunale e, come è venuto fuori, anche con gli stessi lavoratori, immaginiamo cosa potrebbe succedere quando questo impianto sarà realtà e di loro proprietà». Grande è la preoccupazione soprattutto tra chi ha nella zona dei terreni.
«Dobbiamo attivare - ha spiegato Parisi - tutte le leve e le garanzie affinché ci siano scelte fatte in maniera opportuna e contrastare la nascita di questo termovalorizzatore. Quello che è accaduto ai tavoli romani è una parte della vicenda e ancora oggi il Comune di Ginosa rimane proprietario di quell’area e deve far valere la sua proprietà e i suoi diritti». Per questo, nel corso della serata, è stato delineato un percorso che prevede innanzitutto la costituzione di un comitato, una raccolta firme che dovranno arrivare su tutti i tavoli istituzionali, perché le rappresentanze, sia appartenenti a destra o a sinistra, hanno chiesto all’Amministrazione di non indietreggiare rispetto a questa possibilità della nascita del termovalorizzatore. «E non indietreggeremo di un passo rispetto a quella che dovrebbe essere una scelta di comunità - ha ribadito Parisi - poiché la comunità siete voi, nessuno escluso, nemmeno chi è ancora minorenne lo è. Anzi, le nuove generazioni sono molto coinvolte e rischiano di trovarsi ad abitare in un territorio che ospita un impianto dannoso».