sanità
Taranto, ospedale col «bollino rosa» a misura delle future mamme
Il reparto Martenità del «San Pio» di Castellaneta, 240 parti dall’inizio dell’anno
TARANTO - La nostra inchiesta sugli ospedali della Asl di Taranto si sposta sul versante occidentale della provincia. L’ospedale San Pio di Castellaneta ha visto nascere 523 bambini nel 2022, mentre quest’anno ne sono già venuti al mondo 240. Il 10% circa delle mamme sono di nazionalità straniera, la maggior parte sono rumene, ma anche marocchine, albanesi, georgiane e nigeriane, abbiamo contato quasi una ventina di nazionalità. Merito dell’ambulatorio realizzato nell’ambito del progetto “Bollini Rosa”, rivolto alle donne che - per la loro cultura di origine - preferiscono interfacciarsi con un ginecologo donna, a partire dal momento in cui scoprono di essere incinta e fino al parto.
Un’iniziativa davvero singolare, perché permette di offrire una possibilità di integrazione in più a tutte quelle donne che hanno la necessità di preservare la propria cultura di origine e quella delle proprie famiglie, talvolta diversa da quella occidentale. Lo scorso anno la Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2022-2023 agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. Per la provincia di Taranto, il presidio Santissima Annunziata ha avuto il riconoscimento di due Bollini Rosa e l’ospedale San Pio di Castellaneta è stato premiato con ben tre Bollini, il massimo riconoscimento.
All’Ospedale San Pio di Castellaneta si viene nascere da Massafra, Ginosa e Laterza, soprattutto da Palagiano, ma c’è anche una piccola percentuale di utenza proveniente dalla vicina Basilicata. La carenza di personale medico e infermieristico si sente molto anche qui, motivo per cui è stato temporaneamente sospeso un singolare servizio, particolarmente originale e interessante, che - fanno sapere dalla direzione medica dell’Ospedale San Pio - si spera di poter ripristinare appena sarà possibile. Fino allo scorso anno, infatti, era presente a Castellaneta l’iniziativa “Nati per la musica – Puglia, Suoni in pancia”, che prevedeva una serie di incontri in gravidanza e dopo il parto, finalizzati a implementare l’umanizzazione dell’esperienza del parto presso il Punto Nascita del presidio, condividendo con le famiglie strumenti preziosi per una genitorialità consapevole. Durante la vita intrauterina, il feto inizia a percepire i suoni fra il quinto e il sesto mese, reagisce agli stimoli sonori e li riconosce. È stato scientificamente dimostrato che il feto varia i movimenti e il battito cardiaco in risposta alla musica e che la musica promuove lo sviluppo del cervello, in particolare delle abilità linguistiche. Dopo la nascita, la musica aiuta il bambino a sviluppare le proprie capacità di ascolto e di osservazione dell’ambiente, ad ascoltare sé stesso e gli altri, a esprimere idee ed emozioni, a sviluppare la propria immaginazione creativa, a potenziare le capacità comunicative, ad accrescere la capacità di attenzione e concentrazione e ad esercitare la memoria.
“Nati per la musica” del San Pio si è dimostrato un progetto innovativo, stando ai feedback raccolti dalle mamme, per questo sarà importante riprendere presto questa iniziativa, ma serve altro personale, operatori appassionati ed esperti. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nell’infanzia è essenziale per esprimere il potenziale cognitivo delle prossime generazioni, anche attraverso il riconoscimento dell’influenza delle emozioni sulla performance cognitiva. Migliora lo sviluppo di flessibilità nell’adeguarsi al cambiamento e supporta lo sviluppo della motivazione personale, che si ottiene nel raggiungimento dei traguardi, oltre alla sensibilità verso gli altri e la società.