La vertenza
Ex Ilva, si attende autorizzazione all’avvio della cassa integrazione
I sindacati, l’azienda si faccia carico di eventuali periodi scoperti
TARANTO - Il decreto c’è, ma manca ancora l’ultimo passaggio: l’autorizzazione all’ammortizzatore sociale da parte del Ministero del Lavoro. È quanto emerso oggi durante l’incontro in videoconferenza convocato dalla Regione Puglia per l’esame congiunto della procedura di cassa integrazione straordinaria chiesta da Acciaierie d’Italia per 2.500 lavoratori dello stabilimento di Taranto, a cui hanno partecipato l’azienda e le organizzazioni sindacali. Il direttore delle Risorse umane del gruppo AdI, Virginia Piccirilli, in sede di task force Lavoro, ha riferito che la società ha fatto istanza di accesso alla nuova cassa integrazione sulla base del nuovo decreto legge n. 75/2023 sulla Pubblica amministrazione. È quello che, all’articolo 42, consente alle aziende ritenute strategiche, e con più di 1.000 addetti, di proseguire la cassa sino a fine anno se non sono riuscite a completare la ristrutturazione in corso. Tra queste, c’è l’ex Ilva. L’incontro odierno era stato convocato per discutete della procedura di cassa che l’azienda, prima che uscisse il decreto legge, aveva avanzato alla Regione sulla base della legge di Bilancio 2022 che ha modificato, in tema di ammortizzatori sociali, alcuni articoli del Jobs Act. Essendo intervenuto un nuovo quadro normativo, si pensava che oggi l’azienda avrebbe chiuso la procedura aperta con la Regione per accedere al dl. Ma Acciaierie d’Italia ha specificato che la domanda di cassa è stata presentata al ministero del Lavoro ma non ancora autorizzata. Di conseguenza la Regione Puglia ha aggiornato il confronto all’11 luglio.
I sindacati contano che la copertura della nuova cassa sia retroattiva a partire dal 19 giugno, giorno in cui è terminata la cassa straordinaria avviata a fine marzo al ministero del Lavoro anche se con un’intesa accettata solo da alcune sigle sindacali (Fim, Fiom e Ugl Metalmeccanici). Il nuovo Dl all’articolo 42 stabilisce che l’ulteriore cassa integrazione è autorizzata «a domanda, in via eccezionale, in continuità con le tutele già autorizzate» e «per una durata massima di ulteriori quaranta settimane fruibili fino al 31 dicembre 2023, al fine di salvaguardare il livello occupazionale e il patrimonio delle competenze dell’azienda». Sono previste risorse per 46,1 milioni di euro.
«La nostra inquietudine – ha commentato il segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici di Taranto, Alessandro Dipino - sta nel fatto che non si conosce l’eventuale retroattività del provvedimento e quindi come avverrà la copertura retributiva delle giornate di assenza. Siamo al 29 giugno e non vorremmo che il 12 di luglio i lavoratori debbano scoprire sul proprio cedolino paga giornate non retribuite, non essendoci alcuna copertura retributiva, né da parte dell’azienda, né attraverso l'ammortizzatore e, pertanto, serve che i tempi di intervento risultino rapidissimi».
Francesco Rizzodell'Esecutivo confederale Usb, parla di «nulla di fatto. C’è il decreto, ma si attendono i passaggi tecnici. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che, per quanto ci riguarda, nel caso in cui il provvedimento non dovesse essere retroattivo, delle giornate lavorative dei dipendenti deve farsi carico interamente l’azienda. Ribadiamo ancora una volta che il Governo deve coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori in questa partita complicata e determinante».
Intanto, Acciaierie in una nota ha precisato che il Consiglio di amministrazione della Società ha «approvato all'unanimità sia il bilancio separato, sia il bilancio consolidato di gruppo 2022. Come risulta dai documenti camerali, fanno parte del Consiglio di amministrazione di AdI Holding tre membri su sei nominati da Invitalia e precisamente il Presidente stesso del Cda Franco Bernabé, il dirigente di Invitalia Ernesto Somma e la dirigente del Mef Tiziana De Luca».
Entrambi i bilanci 2022, fa rilevare l’azienda, «hanno ricevuto parere favorevole alla loro approvazione da parte del collegio sindacale, il cui presidente, Franco Dalla Sega, è stato nominato dal socio Invitalia. I bilanci sono stati certificati senza rilievi».