Ambiente e lavoro

Taranto, domani la protesta dei pescherecci contro la pesca a strascico

Tutti mobilitati per dire no alle limitazioni previste dal piano dell'Unione europea entro il 2030

TARANTO - Pesca a strascico: i pescherecci di Taranto domani non usciranno in mare per protestare contro il Piano d’azione dell’Unione Europea.

Il piano prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030, e propone la creazione di ulteriori aree marine protette. Una decisione che vede la ferma opposizione della marineria tarantina, che ha aderito alla iniziativa promossa da associazioni e sindacati di settore in programma nei porti italiani.

Il piano europeo, sottolineano in una nota Agci Pesca, Lega Pesca, Uila Pesca, Flai Cgil e Fai Cisl, non considera «l'impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati. A Taranto sono 50 i pescherecci a strascico che rischiano di chiudere a causa di queste nuove norme comunitarie».

Secondo le associazioni e i sindacati, «mettere in discussione la pesca a strascico significa alimentare il numero delle importazioni da Paesi, in cui la pesca non rispetta la nostra legislazione in materia di ambiente, sicurezza e lavoro». «Il Piano quindi determinerà da un lato la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici e dall’altro - spiegano - scardinerà tutto un sistema che garantisce la sicurezza alimentare ed un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi e con alti standard di qualità».

Obiettivo della mobilitazione, concludono, è «garantire la continuità lavorativa a lavoratori, cooperative e imprese, e la prosecuzione di una attività secolare ed identitaria per la città di Taranto».

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