polemica

Ex Ilva, sindacati: «Premi ai dirigenti e operai sul lastrico»

La denuncia di Rizzo (Usb) su una «fabbrica che cade a pezzi»

TARANTO - «Premi a dir poco corposi a pochi dirigenti di Acciaierie d’Italia, mentre i lavoratori sono sul lastrico: ecco che fine fanno i soldi che lo Stato ha stanziato». Lo afferma Francesco Rizzo dell’Esecutivo Confederale Usb, sostenendo che «il gruppo AdI dà premi che significano decine di migliaia di euro a dirigenti per la ripartenza di Afo 2. Un’operazione che costa qualche milione di euro e che coinvolge una trentina di persone. Questo è vergognoso perché intanto la fabbrica cade a pezzi ed è in seria difficoltà anche per la carenza di materiale di ricambio, il mondo dell’appalto continua ad essere in grave sofferenza per i ritardi nel pagamento delle fatture ed i lavoratori sono costretti a vivere con circa 900 euro, in alcuni casi anche meno di coloro che sono in cassa integrazione».

Inoltre, secondo Rizzo, «i continui avvicendamenti sono l'ulteriore dimostrazione dello sperpero di denaro di cui si rende responsabile la gestione Morselli: un contratto si chiude e un altro si apre. Recentissima per esempio la nomina dei nuovi direttori di area. Ciò che ricorderemo di questa gestione da incubo, è lo stabilimento ridotto ai minimi termini, milioni di euro di risorse pubbliche sprecati e le tantissime querele a chiunque osi contraddire l’amministratore delegato in un sistema che azzera le relazioni tra azienda e sindacati». «Il Governo - conclude Rizzo - non può ancora stare a guardare, in particolare ci aspettiamo che il ministro Urso finalmente reagisca in maniera energica di fronte a questo scempio, cosa che per la verità avrebbe dovuto fare dalle prime avvisaglie».

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