Nel Tarantino

Mottola, nell’ottava di Pasqua il rito della «Madonn abbasc»

Francesco Francavilla

Domenica prossima si rinnova la tradizione del pellegrinaggio al santuario rupestre

MOTTOLA - Il pellegrinaggio al Santuario rupestre della “Madonn Abbasc’” è un fenomeno religioso che si rinnova a Mottola nell’ottava di Pasqua, continuando i sette pellegrinaggi che precedono la Santa Pasqua. La festa verrà celebrata domenica prossima all’aperto, nell’area antistante la cappella ipogea dedicata al culto della Beata Vergine Maria SS. Del Carmelo, a circa 6 chilometri dal paese, sulla strada provinciale 28.

Sono tanti i visitatori e i fedeli che già dalle prime ore della mattina affollano il Santuario rupestre per seguire i riti religiosi programmati dall’arciprete don Sario Chiarelli, insieme al priore della Confraternita del Carmine e Purgatorio, Fernando D’Onghia. Intere famiglie giungono nell’area del Santuario per partecipare alle funzioni religiose e per trascorrere una gioiosa giornata, pranzando all’aperto. Molti di loro giungono a piedi in segno penitenziale.

Domenica mattina, alle 9.30, i confratelli parteciperanno alla traslazione della statua della Madonna della Beata Vergine del Carmine presso il Santuario, collocandola sull’ampio piazzale dove i fedeli si raduneranno per le Sante Messe (ore 11 e 17.30). Al termine della giornata la statua verrà posta su di un autocarro aperto, allestito e decorato, e riportata in paese al largo Rotonda, dove in processione, accompagnata dalle marce della banda di Mottola, verrà riportata nella Chiesa del Carmine, in via Mazzini, dove, alle 19.30, verrà celebrata l’ultima Santa Messa.

L’anno scorso la statua venne portata a piedi sino al Santuario dai Confratelli e dalle Consorelle, invocando la Madonna per la fine dell’emergenza Covid e il dono della pace. Il Santuario Rupestre della “Madonn Abbasc”, è una cappella ipogea dedicata al culto della Beata Vergine del Carmelo risalente al XIII secolo, immersa in un incantevole paesaggio circondato da ulivi secolari, mandorli e fiori di ogni specie. All’interno è raffigurata l’effigie della Madonna con in braccio il Bambino e due Angeli che la incoronano.

Si racconta che la Madonna apparve al Chierico Francesco Pietro Di Filippo il 22 aprile del 1506 e gli chiese di costruire una Cappella alle pendici della collina dove celebrare l’8 settembre una festa in Suo onore. Il Santuario da quel giorno è diventato sede di preghiera e di pellegrinaggi. Successivamente vennero autorizzate altre feste in onore della Madonna della Beata Vergine del Carmelo: il 16 luglio e l’ottava di Pasqua.

Nel corso degli anni il Pio luogo è stato curato dagli stessi Confratelli del Carmine, fra tutti si ricorda il compianto Francesco Acquaro, ex comandante della Polizia Locale, che con sacrifici personali, insieme a Angelo Rotolo, maestro di costruzioni in pietra, resero più accogliente il luogo circostante il Santuario, dove si svolge la rappresentazione della Passione Vivente in Musical.

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