emergenza
«Sanità, il blocco delle assunzioni ignora problemi ambientali a Taranto»
Per il sindacato Fials non si tiene conto dell’impatto Ilva che aumenta il rischio di patologie neoplastiche da monitorate per i prossimi 20 anni
TARANTO - «Il taglio lineare tra tutte le province rivolto anche alla spesa sanitaria non tiene conto del 'problema Tarantò e dell’impatto Ilva che aumenta il rischio di patologie neoplastiche che dovranno essere monitorate per i prossimi 20 anni. Viene sottovalutata anche la specificità del territorio in ordine allo sviluppo delle malattie cronico degenerative e alla spesa sanitaria indifferibile connessa alla cura delle patologie del nuovo millennio ovvero diabete, ipertensione e malattie reumatologiche nonché quella per i farmaci oncologici».
Lo afferma Emiliano Messina, segretario generale della Fials di Taranto, parlando di «blocco indiscriminato delle assunzioni» in merito alla «deliberazione di giunta regionale 412 del 28 marzo 2023 e alla successiva disposizione del 6 aprile tramessa alle aziende ed enti del servizio sanitario regionale che - sostiene il sindacalista - hanno di fatto 'commissariatò i direttori generali della Asl esautorandoli dal ruolo di rappresentanti legali pro-tempore, subordinando ogni loro atto alla preventiva autorizzazione della giunta regionale».
Secondo Messina «non solo Taranto è sottodimensionata rispetto altre aziende ed enti, oggi riceve lo stesso taglio lineare, penalizzando ulteriormente i cittadini e determinando una violazione dei principi di uguaglianza e universalità delle prestazioni sanitarie». «Chiediamo a tutti gli attori istituzionali e politici - sottolinea Messina in una lettera al presidente della Regione Puglia, all’assessore alla Sanità Palese, al direttore generale dell’Asl jonica e al sindaco Melucci - una presa di coscienza sulle peculiarità della provincia di Taranto che continua a pagare il tributo più pesante, quello della carenza di personale, del taglio della spesa farmaceutica e del problema ambientale e sanitario connesso all’Ilva».