la storia

Da Taranto in Bulgaria: «Studio Medicina qui, perché in Italia non c’è posto per me»

Valentina Castellaneta

Claudia, 19 anni di Taranto costretta ad espatriare dopo i test

TARANTO - Può capitare che un ragazzo, finito il liceo, si veda costretto ad andare a studiare lontano dalla propria città. Qualche volta può capitare che, per continuare i suoi studi, senta che l’unica possibilità sia andare a studiare all’estero. È questo il caso di Claudia, tarantina di 19 anni che, per realizzare il suo sogno di indossare il camice bianco, ha dovuto scegliere di frequentare l’Università Medica di Sofia, in Bulgaria.

La sua è una storia come tante altre: dopo la tradizionale trafila per il test di ingresso in Italia a Medicina, è finita in una lunga lista d’attesa. Nel frattempo ha tentato il concorso per una università internazionale. Da studentessa brillante quale è, si è piazzata bene e ha deciso di andare a studiare a Sofia. Quando le viene chiesto se, dopo la laurea, pensa di tornare nella sua città lei risponde: «mi piacerebbe tornare, perché diciamoci la verità, se ne stanno andando tutti i ragazzi da Taranto. D’altronde è stata la mia città, il mio stesso paese natale che mi ha un po’ costretta ad andare via».

E così, nonostante le infinite liste d’attesa per un esame medico, il caos ai pronto soccorso, i viaggi della speranza per cercare specialisti, la sanità in Italia appare sempre più a rischio collasso. Una delle cause, è la mancanza di medici. Tanti professionisti vanno in pensione, ma non c’è ricambio generazionale. Per alcuni la causa è da ricercarsi nelle facoltà a numero chiuso. Ma anche i test hanno un costo. I corsi di preparazione ai concorsi per le facoltà di Medicina, vanno dalle 110 euro a ragazzo fino a una spesa di 3200 euro. Un corso a nero può arrivare a costare anche a 4mila euro. Spesa a cui vanno aggiunti circa 100 euro per un manuale e le tasse d’esame: ogni, test, chiamato Tolc, ha un costo di 30 euro e da quest’anno vi si potrà accedere dal quarto anno di liceo, raddoppiando le possibilità, ma anche le tasse. Insomma studiare medicina sta tornando ad essere un lusso per pochi.

Intanto si perdono studenti come Claudia. «Quando ero in lista d’attesa, mi è capitato di fare il test in inglese per un’altra nazione, la Bulgaria. Sono passata al primo colpo e sono venuta qui», racconta la studentessa. L’Università Medica di Sofia è la più antica istituzione sanitaria della Bulgaria. Si studia in inglese ed è frequentata da circa 4000 studenti stranieri su 11000. In Bulgaria, come in Romania, sono tante le città che investono sulle facoltà internazionali: «la comunità italiana qui ovviamente non manca - racconta Claudia - ma ci sono anche studenti tedeschi, greci, inglesi, francesi. Si parla di una università internazionale a 360 gradi».

Un meltin pot che affascina i ragazzi, a cui si aggiunge una delle tassazioni universitarie più basse d’Europa, una buona formazione e tanti laboratori. Al punto che la qualità dell’istruzione che le viene data, va ben oltre le aspettative che Claudia aveva prima di partire: «ci sono molti laboratori, tocchiamo con mano quello che studiamo, non ci fermiamo alle nozioni. So che tanti miei compagni che studiano medicina devono fare una grossa parte di studio da soli, perché non c’è un professore che ti segue. Qui invece siamo organizzati in classi: tante piccole classi, con dei professori di laboratorio e poi le classi più grandi per le lezioni che obbligatoriamente vanno seguite tutti insieme. Tornare in Italia? Non so se accadrà. Per ora pensiamo alla laurea».

Privacy Policy Cookie Policy