I nodi del siderurgico

Ex Ilva, al tavolo al Ministero delle Imprese Morselli annuncia: «Rafforziamo patrimonio con 750 mln». Ministro Urso: «Tavolo permanente, parte percorso comune» (VIDEO)

Redazione online

La manager di Acciaierie, stando a quanto riferiscono le fonti, ha sottolineato che «i soci quest’anno hanno dato un obiettivo di 4 milioni di tonnellate nel 2023 e 5 nel 2024

TARANTO - «Il rafforzamento patrimoniale di 750 milioni ci consente di accedere ai mercati delle materie prime e delle risorse finanziare con uno standing diverso, uno standing in linea con lo status di sito strategico nazionale. A inizio agosto scorso il Ministro Giorgetti ha riconosciuto che l'azienda era finanziariamente fragile. Grazie al Ministro Urso oggi arriviamo alla fine dell’uscita dalla condizione di fragilità». Lo ha detto l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, al tavolo sull'ex Ilva in corso al Mimit. Lo si apprende da fonti presenti all’incontro. «Noi - ha spiegato Morselli - abbiamo un ciclo di cassa di sei mesi, prima di incassare passano sei mesi e noi dobbiamo solo pagare in quel mentre. Adesso possiamo accedere ai mercati finanziari, servirebbero due miliardi di circolante in un mondo ideale, ma possiamo farcela». La manager di Acciaierie, stando a quanto riferiscono le fonti, ha sottolineato che «i soci quest’anno hanno dato un obiettivo di 4 milioni di tonnellate nel 2023 e 5 nel 2024. Le ambizioni del management sono superiori, e dipenderà da quanto sapremo essere capaci di ottimizzare le risorse finanziarie».

«L'anno scorso è stato un anno complicato. L’impatto sul costo energia e anche sul reperimento delle materie prime è stato molto elevato. Per trovare le materie prime c'è stata grossa competizione. Il risultato è stato una forte riduzione del margine di contribuzione. Il Cda ha però scelto di non penalizzare la produzione, cercare di mantenere due altoforni in produzione e un livello produttivo decoroso». «Si sarebbe dovuto spegnere un altoforno, in realtà. Il risultato produttivo - ha aggiunto - è stato ridotto, ma abbiamo tenuto in piedi l’azienda. Il calo del prezzo del gas, che comunque è alto ma è calato, ci fa pensare che possiamo adesso recuperare il tempo perduto».

«L'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) scade a fine agosto e noi faremo richiesta di proroga. Non credo la proroga arriverà in fretta ma voglio rassicurare che tutti i nostri limiti emissivi sono sempre stati rispettati, come sa il Ministero dell’Ambiente». Lo ha detto, secondo quanto si apprende da fonti presenti all’incontro, l’Ad di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli intervenendo al tavolo sull'ex Ilva in corso al ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit).

«Uno degli investimenti che faremo e inizieremo quest’anno è il rifacimento di Altoforno 5. Perché rifarlo? Perché per arrivare alla conclusione del piano illustrato dal presidente Bernabè serve continuare a produrre e se Afo4 è a posto, appena rifatto, Afo2 è in condizioni più delicate». Così l’ad di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli al tavolo sull'ex Ilva in corso al Ministero delle imprese e del made in Italy secondo fonti presenti all’incontro. La manager ha aggiunto che «un altro investimento è sulla centrale elettrica, che deve garantire molta energia».

«Anche su proposta nostra, i soci hanno concordato quattro investimenti in direzione territoriale, fuori dal sedime dell’acciaieria. Sono investimenti necessari, perché altrimenti siamo una cattedrale nel deserto e le cattedrali nel deserto muoiono». Ne ha parlato l’Ad di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli intervenendo al tavolo sull'ex Ilva in corso al ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit). «La prima operazione - ha annunciato la manager secondo quanto si apprende da fonti presenti all’incontro - è relativa a un rigassificatore, per il quale abbiamo iniziato a lavorare e siamo anzi già a un terzo dei lavori in collaborazione con operatori internazionali e con il Porto di Taranto. Per il prossimo anno termico contiamo quindi di avere accesso diretto ai produttori di gas». Il secondo investimento "è nell’economia circolare: con la loppa - ha aggiunto Morselli - che è un sottoprodotto di altoforno, pregiatissimo però per i cementifici. Quindi ci impegneremo per far ripartire il cementificio che abbiamo, collegato allo stabilimento, è un’opportunità visto il fabbisogno di cemento che potrà essere utile anche per la ricostruzione dell’Est». La terza operazione è «un accordo con Falck Renewables: noi - ha sottolineato Morselli - diamo loro l’acciaio e loro daranno a noi energia rinnovabile». Quarto investimento è sull'acqua. «Ce ne serve molta - ha osservato l’amministratore delegato - e ci attrezzeremo per dissalare, risparmiando l’acqua dei fiumi della zona. Non sarà sulla terraferma ma off-shore, così sarà meno ambientalmente d’impatto». L'amministratore delegato ha anche detto che Acciaierie d’Italia sta «già usando plastica negli altiforni. Quindi siamo una sorta di termovalorizzatore per la regione Puglia».

Ministro Urso: «Col tavolo permanente parte un percorso comune»

Per il ministro Adolfo Urso «può rappresentare un buon inizio» il confronto di oggi sull'ex Ilva. Perché «questo tavolo che sarà permanente e continuativo accompagnerà il percorso di rilancio industriale e di riconversione ambientale di tutto il sito siderurgico, con gli stabilimenti connessi, anche quelli presenti in altre regioni, e con la finalità anche, ma non solo, di siglare un accordo di programma per la reindustrializzazione dell’area di Taranto con la portualità, la logistica, altri insediamenti industriali. Per la siderurgia e per Taranto «inizia un percorso comune» muovendosi «nella stessa direzione» come «sistema Italia».

Melucci, Urso accetta prospettiva accordo di programma

«Nelle parole del ministro Urso abbiamo riscontrato ampia sintonia con la nostra visione. Il fatto che abbia accolto la prospettiva di un accordo di programma, che noi chiediamo dal 2018, rende quella di oggi una data storica». Lo afferma il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, a margine della riunione sull'ex Ilva in corso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. «Senza questo passaggio, senza accordo - aggiunge - e piano nazionale della siderurgia, anche quest’ultimo elemento fondante della nostra relazione ripreso dal ministro, non c'è futuro per l’ex Ilva. Vogliamo credere che il Governo rispetterà gli impegni assunti, siamo pronti a dare il nostro apporto e a sorvegliare gli interessi primari della comunità». Melucci ha fatto pervenire al ministro Adolfo Urso una dettagliata relazione, «che - spiega il primo cittadino - definisce il percorso che l’intera comunità vuole compiere in relazione al rapporto con la grande industria, senza ulteriori passi indietro rispetto alla prospettiva di un accordo di programma».

Le preoccupazioni dei sindacati

Al tavolo tenuto oggi dal ministro Adolfo Urso con tutti gli attori del dossier Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, clima e riscontri sarebbero stati diversi a seconda degli interlocutori. A quanto si apprende sarebbe stato espresso consenso verso azione del governo dai Presidente della Regione Puglia e Liguria. Ed è stata notata la posizione molto positiva espressa, forse per la prima volta, dal sindaco di Taranto che è stato molto netto nel suo giudizio: «giornata storica». A chi ha assistito alla riunione sono apparsi divisi i sindacati, con una posizione molto più morbida e su alcuni punti di apprezzamento di Fim e Ugl ed un giudizio negativo, con sfumature diverse, di Fiom, Uilm e Usb. Sempre da quanto trapela, clima favorevole da parte dei rappresentanti delle imprese dell’indotto, Confindustria, Confapi, forze produttive

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