La crisi
Taranto, ottobre senza stipendio per 160 lavoratori della Fondazione Cittadella della Carità
E’ quanto riferisce il segretario generale della Uil Fpl Taranto e regionale, Emiliano Messina, in merito alla vertenza dei lavoratori dell’ente morale che al quartiere Paolo VI ospita una clinica, una Rsa e un poliambulatorio
TARANTO - «I lavoratori della Fondazione Cittadella della Carità nel mese di ottobre non hanno ricevuto la retribuzione corrente. Sono a rischio anche le transazioni individuali sottoscritte con i lavoratori tese a dilazionare l'importante arretrato. Il mancato rispetto dell’accordo ne determina la decadenza e rende liberi i lavoratori di presentare i decreti ingiuntivi».
E’ quanto riferisce il segretario generale della Uil Fpl Taranto e regionale, Emiliano Messina, in merito alla vertenza dei lavoratori della Cittadella della Carità, l’ente morale che all’interno della struttura del quartiere Paolo VI di Taranto ospita una clinica, una Rsa e un poliambulatorio. In ballo c'è la situazione economica di 160 lavoratori.
«Il futuro della Cittadella della Carità - aggiunge Messina - resta nebuloso, il Management non fornisce riposte chiare e trasparenti. Quale futuro per la Fondazione e per i lavoratori? Dove stiamo andando? Tutti interrogativi che come Uil Fpl presentiamo a chi ha nominato il Consiglio di amministrazione, ovvero all’arcivescovo di Taranto». Secondo il sindacalista, «la Curia non può rimanere silente ed estranea a quanto sta accadendo. Adesso basta, sarà mobilitazione. Vogliamo dati certi sui conti della Fondazione, vogliamo sapere se la Fondazione è in regola con i contributi Inps e se versa regolarmente l’Irpef, vogliamo conoscere la situazione debitoria nei confronti dei fornitori».
Dopo «la chiusura - conclude Messina - del servizio mensa, i lavoratori sono privi anche dei buoni pasto nonostante gli annunci del presidente nell’ultimo incontro sindacale. In assenza di risposte sarà sit-in di protesta sotto l’Arcivescovado. Chiederemo di essere ricevuti direttamente da monsignor Filippo Santoro».