La storia
Martina Franca, l'amore più forte del male: 73enne in fin di vita sposa il compagno 60enne
Il racconto del giorno più bello di Giovanni e Graziano che ieri si sono uniti all’Hospice nella cittadina pugliese
MARTINA FRANCA - L’amore è paziente, tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Quella che vi raccontiamo è una storia d’amore che lascia senza fiato e che ieri ha trovato il suo coronamento. Per raccontarvela useremo dei nomi di fantasia, per tutelare la loro privacy. Giovanni è un uomo di 73 anni e da qualche tempo è ricoverato presso l’Hospice San Bartolomeo, un centro di cure palliative presente a Martina Franca sulla strada che da San Paolo conduce a Taranto. Anche Graziano è un uomo, ha 60 anni e con Giovanni ieri mattina hanno coronato il loro sogno d’amore con un rito civile officiato da Maria Rosaria Cicero, ufficiale civile del Comune di Martina Franca, alla presenza del nuovo segretario generale Eugenio De Carlo.
Quella di Giovanni e Graziano è la storia di un amore iniziato ben 32 anni fa. Giovanni è già sposato, mentre Graziano è celibe, a un certo punto scoprono di nutrire un misto tra sentimento e attrazione, restando uniti nello spirito ma separati fisicamente per tanti anni. Si sono scoperti già anziani nel corpo, ma ancora giovani nello spirito, per questo felici e raggianti ieri hanno scelto di giurarsi fedeltà e sostegno fino alla fine dei loro giorni. L’Hospice San Bartolomeo è un luogo di ricovero dove si cura la sofferenza di pazienti in fase terminale per patologie neoplastiche o altre patologie severe. È un luogo dove si somministrano cure palliative nella consapevolezza che non ci sarà nessuna guarigione; è il posto dove si aiuta il malato ad affrontare il trapasso in maniera meno drammatica, accompagnati dalle cure dei medici e dei cari. Qui i familiari possono persino rimanere nella struttura, perché le stanze sono dotate di secondo letto per parenti o caregivers, affinché sia possibile manifestare tutto il loro affetto, prima dell’ultimo transito. Insomma l’Hospice è per definizione un luogo di dolore, che però ieri si è trasformato in luogo di gioia e di festa, come ogni tanto accade quando la vita, con tutta la sua potenza e la sua forza «che move il sole e l’altre stelle», sovrasta la morte.
Ieri a mezzogiorno la vita ha vinto la sua battaglia sulla morte, e lo ha fatto grazie alla forza dell’amore.
Per questo il personale dell’Hospice San Bartolomeo e la proprietà si sono presi cura di organizzare tutti i particolari della cerimonia, assieme anche al buffet, per celebrare con spirito di supporto e di compartecipazione un sogno d’amore che ha trasformato per un giorno un luogo normalmente di sofferenza, facendo suonare a gran voce le note dell’inno alla vita che si prende gioco della morte.