Nel Tarantino
Statte, nel deposito ex Cemerad quasi ultimata rimozione rifiuti speciali e radioattivi
I lavori di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito ripartono grazie allo stanziamento di nuove risorse economiche
«Fra tre mesi il deposito ex Cemerad nel comune di Statte non sarà più un problema per Taranto. I lavori di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito ripartono grazie allo stanziamento di nuove risorse economiche. Il cronoprogramma con il dettaglio delle azioni e dei viaggi con il trasporto eccezionale è stilato. Per ricominciare si attende solo la firma dell’addendum al contratto con il commissario Sogin». Lo riferisce Vera Corbelli, commissario straordinario per la bonifica del sito Cemerad, dove inizialmente erano stoccati 16.500 fusti dei quali circa 3.480 potenzialmente radioattivi (86 contenti sorgenti e filtri contaminati dal disastro nucleare di Cernobyl) e 13.020 potenzialmente decaduti. «Se tutto il lavoro pianificato andrà avanti senza imprevisti - aggiunge - siamo davvero di fronte a una svolta storica per il territorio. Il pericolo dell’inquinamento ambientale e delle scorie radioattive sarà infatti definitivamente allontanato con il trasporto degli ultimi 3021 fusti, di cui alcuni radioattivi e altri potenzialmente radioattivi. Ad oggi sono stati allontanati in totale 13.672 fusti, di cui 2532 contenenti materiale radioattivo e 11.140 contenenti materiale potenzialmente decaduto». Di recente sono stati stanziati ulteriori 8,8 milioni di euro per consentire il completamento degli interventi di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi e 2,2 milioni per la realizzazione dell’intervento di ripristino ambientale e di riqualificazione dell’area. L’intervento proposto dal commissario straordinario Corbelli è finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo di «rilascio incondizionato da ogni vincolo radiologico dell’area e di tutte le istallazioni insistenti sulla stessa».