I dati
Elezioni, a Taranto è fuga dai seggi: quasi la metà dei presidenti ha rinunciato
Sono il 46% quelli sostituiti in extremis che hanno deciso di non proseguire con l'attività di voto
TARANTO - Fuga dei seggi. Ieri, al momento dell’allestimento delle sezioni elettorali per le elezioni amministrative di oggi (si vota dalle 7 alle 23), sono mancati all’appello 87 presidenti di seggio su 191. Si tratta quasi del 46 per cento di quelli nominati, nelle scorse settimane, dalla Corte d’Appello. Che, ovviamente, per garantire la regolarità del voto previsto per eleggere il sindaco di Taranto e per rinnovare il Consiglio comunale, sono stati sostituiti in extremis. Evidentemente, nonostante il compenso previsto di 282 euro, salvo i reali casi di indisponibilità per motivi personali, altri fattori avranno determinato questo gran numero di rinunce. Tra cui, probabilmente, le responsabilità (anche penali) collegate alla funzione e il fatto di dover esaminare sei schede (i cinque referendum oltre a quella per le Amministrative). Meglio disertare, dunque.
Diverso, invece, è stato il meccanismo che, a fine maggio scorso, aveva portato alla designazione dei 764 scrutatori (in questo caso, il compenso stabilito è di 208 euro). Che, a differenza dei presidenti, vengono scelti dalla commissione Elettorale comunale.
In particolare, a fronte dei 764 scrutatori necessari per le elezioni amministrative 2022 e dei referendum abrogativi che si tengono oggi , solo 285 sono stati sorteggiati. Di questi, 191 sono stati in capo all’Amministrazione comunale commissariata, gli altri 94 invece sono stati estratti a sorte tra le persone che, quel giorno, erano in attesa dei lavori della commissione. Tutti gli altri, invece, sono stati scelti per nomina, da parte dei componenti (politici) della commissione stessa. La procedura di scelta tramite nomina degli scrutatori, peraltro, è sancita da una legge del 2005.