Ambiente

Taranto, gli ambientalisti chiedono uno studio sul parco eolico in mare

Redazione online

Il dubbio di Marevivo onlus: «Capire se le propagazioni acustiche sottomarine possono fare danno all'ecosistema»

TARANTO - «Le propagazioni acustiche sottomarine trasmesse dalle pale potrebbero arrecare danni al ricco ecosistema marino, disturbando i cetacei in primis, ma in generale tutti gli animali del mare? Al momento gli effetti non sono stati accertati. Ma siamo fortunatamente in una fase in cui è ancora possibile valutare le criticità delle centrali eoliche e introdurre sistemi per mitigare il loro impatto sull'ambiente».

Lo ha detto Rosalba Giugni, presidente nazionale di Marevivo Onlus, intervenendo alla tavola rotonda sulle «Best practice per la rinascita di Taranto» alla vigilia dell’inaugurazione di «Beleolico», il primo parco eolico marino del Mediterraneo. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde, e Carmelo Fanizza, presidente e fondatore di Jonian Dolphin Conservation, che dal 2009 svolge attività di ricerca scientifica e di tutela sui cetacei del Mar Ionio. I tre esperti di ecosostenibilità ambientale hanno discusso di quanto già è stato fatto a tutela dei cetacei e quanto ancora si dovrà fare, anche in considerazione dei 25 anni di durata stimata del progetto off shore nel porto di Taranto.

Pecoraro Scanio ha affermato che «la rinascita di Taranto è possibile: stop a modelli di sviluppo obsoleti e spazio a impianti rinnovabili di ultima generazione rispettosi dell’ambiente e del mare». In seguito Carmelo Fanizza, presidente della Jonian Dolphin Conservation, ha osservato che «l'inaugurazione di Beleolico del gruppo Renexia rappresenta sicuramente un passo importante verso il futuro sostenibile della nostra Penisola ma, ancor di più fornisce una straordinaria opportunità per approfondire le conoscenze sugli effetti che questi impianti potrebbero generare sull'ecosistema marino e, più in particolare, sui mammiferi marini e individuare le migliori strategie di mitigazione attraverso la messa a punto e l’introduzione di una tecnologia innovativa ed ecosostenibile, realizzata ad hoc». 

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