Il caso

Ex Ilva, Usb: «già dilapidati i 330 mln versati dallo Stato»

Redazione online

È quanto denuncia Francesco Rizzo per l’Usb Puglia e il coordinamento di fabbrica Usb dello stabilimento siderurgico

TARANTO -  «Dopo meno di 20 giorni dal matrimonio tra Invitalia e ArcelorMittal sono stati già bruciati 330 dei 400 milioni versati dallo Stato. La dirigenza ha spiegato che circa 106 milioni sono serviti per pagare le quote di Co2 e 180 per saldare le rate scadute del fitto di ramo d’azienda». È quanto denuncia Francesco Rizzo per l’Usb Puglia e il coordinamento di fabbrica Usb dello stabilimento siderurgico.

«Senza scendere troppo nei tecnicismi e senza troppi giri di parole - aggiunge - lo Stato ha gentilmente donato ad AMI 400 milioni per pagare i debiti che la stessa ha contratto con lo Stato stesso. Nel frattempo nulla è cambiato, se non in peggio, nessun intervento di manutenzione straordinaria sugli impianti, appalto nel caos e un atteggiamento di terrore con i dipendenti che alzano la testa».
Il «malcostume» visto fino «ad ora con ArcelorMittal - conclude Rizzo - prosegue anche con Acciaierie d’Italia, e la ricetta è completa con il manipolo di 'yes man' complici di una gestione capestro»

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