timore contagi
Taranto, emergenza Covid: chiesto screening detenuti e agenti
La richiesta è stata avanzata dal Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, al dirigente generale dell’Asl Ta
TARANTO - Il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, chiede al dirigente generale dell’Asl di Taranto Stefano Rossi di sottoporre «a screening di massa tutti gli operatori penitenziari nonché la popolazione detenuta per tracciare l’effettiva presenza del virus all’interno del carcere del capoluogo ionico».
Federico Pilagatti della segretaria nazionale Sappe sottolinea che «la seconda ondata è molto più pericolosa, tanto da aver indotto le Asl di Bari e Bat, all’effettuazione di test di massa nelle carceri di Bari, Turi, Altamura, Trani. PeraItro in questa situazione di pandemia a tutti gli operatori essenziali (quali sono classificati i poliziotti penitenziari) vengono fatti i test periodicamente, per cui non si capisce come mai, a tutt'oggi, l’Asl non abbia ritenuto di dover effettuare i controlli ai lavoratori in questione».
E’ possibile, si chiede Pilagatti, «che in un ambiente carcerario dove il distanziamento sociale non può essere rispettato, per ovvi motivi, non si pone una maggiore attenzione anche per la salute dei poliziotti che, poi devono garantire sia la salute dei detenuti che la sicurezza del carcere?».
Secondo il segretario del Sappe, l’attività di screening "potrebbe essere svolta da medici ed infermieri già presenti nel carcere di Taranto. Qualora ciò non dovesse avvenire, il Sappe porrà in essere tutte le iniziative ritenute necessarie nelle sedi competenti, a tutela della salute dei poliziotti penitenziari».