Ambiente

Mittal Taranto, vento sposta polveri sulla città: la denuncia degli ambientalisti

Redazione online

Situazione incresciosa al rione Tamburi: il movimento «Giustizia per Taranto» attribuisce la nube ai parchi minerali del siderurgico

TARANTO - Forte vento e pioggia battente a Taranto hanno provocato lo sversamento di polveri sul quartiere Tamburi, il più vicino alla stabilimento siderurgico: cittadini e associazioni ambientaliste attribuiscono la nube ai parchi minerali dello stabilimento ArcelorMittal. 

Il movimento Giustizia per Taranto ha condiviso foto e video «per far comprendere l’inutilità - afferma - della copertura dei parchi minerali. Queste polveri arriveranno lontano, non solo sul quartiere Tamburi! Ecco a voi il più bell'impianto d’Europa».

Con un «piccolo tornado», scrive Antonio Lenti del movimento 'Tamburi combattentì, «le polveri dell’Ilva hanno letteralmente invaso il quartiere Tamburi. Le coperture dei parchi minerali non servono. Solo con oggi si sono dimezzate le nostre aspettative di vita. Chiudete l’Ilva». E Carla Luccarelli, dell’associazione GiorgioForever, madre del 15enne morto il 25 gennaio del 2019 per un sarcoma dei tessuti molli, sottolinea che il «minerale vola impazzito alla stessa velocità del vento che le trasporta. Raggiungerà distanze impensabili» e «si poseranno sui terreni, sugli alberi e nei polmoni di grandi e piccini. Entrerà nel nostro cibo e poi nel corpo». 

L'ASSESSORE: «LA PRESENZA DEL SIDERURGICO NON È PIU' TOLLERABILE» - Le condizioni atmosferiche avverse di sabato 4 luglio hanno messo in evidenza, in maniera clamorosa e inconfutabile, le mancanze del sistema di tenuta dei materiali del ciclo produttivo industriale. 

Ciò che affermava il sindaco Melucci, già da diverso tempo, in merito all'insufficienza delle coperture dei parchi minerali e che l’Ad di Arcelor Mittal  ha liquidato a “Porta a Porta” con semplicistico slogan «L'Ilva è viva», ha avuto il riscontro nella giornata di sabato.

È inaccettabile che ancora si ritenga compatibile con la città un tale sito industriale. Se è stato possibile per la Nazione chiudere il 9 aprile scorso l'area a caldo della Ferriera di Servola Trieste, ricollocando i dipendenti, mi chiedo perché ancora a Taranto si continuino a somministrare soluzioni inefficaci che prolungano l'agonia di un intero territorio e dei suoi abitanti.

Inoltre, l'aver escluso gli enti territoriali ed esponenziali dai tavoli delle decisioni ha determinato un pericoloso abbassamento del livello di fiducia nei confronti del Governo. L'iniziativa di non rendere compresenti la pluralità dei livelli in cui sono organizzate le modalità di governance della risorsa in comune mi trova molto perplessa soprattutto in ragione dello sviluppo effettivo dei processi di realizzazione delle misure e di un rafforzamento istituzionale e internazionale del Paese.

Per ciò che mi compete, non solo come assessore, ma anche come cittadina, sento di garantire il mio massimo impegno per la tutela delle Persone e del Territorio, che sono - queste sì - le uniche entità vive, e tali devono rimanere.

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