Il siderurgico

Mittal, i sindacati a Conte: «Manca decreto per Cassa integrazione, bisogna mantenere impegni»

Redazione online

E’ quanto scrivono le segreterie Fim, Fiom e Uilm di Taranto in una lettera inviata al presidente del Consiglio e al ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico in relazione all’erogazione della Cassa integrazione straordinaria (Cigs) per i lavoratori dell’Ilva

TARANTO - «Abbiamo informato i lavoratori di un altro problema che sta per sorgere. Pare non ci sia ancora alcun decreto per la copertura della cassa integrazione, oltre al mancato rifinanziamento del 10% dell’integrazione salariale. E' quanto avrebbe lamentato l’Inps e questo è un ulteriore motivo di preoccupazione». Lo ha sottolineato il coordinatore provinciale dell’Usb di Taranto, Francesco Rizzo, durante un’affollata assemblea con i lavoratori dell’Ilva in amministrazione straordinaria a cui ha partecipato anche il segretario nazionale Usb Sergio Bellavita. «Abbiamo preparato una piattaforma di rivendicazioni - ha aggiunto Rizzo - e se entro sette giorni non otterremo risposte avvieremo una mobilitazione che non si fermerà più». Il governo, osserva il sindacalista, «è stato informato».
Bellavita ha affermato che «al di là dei proclami ci sono solo fatti negativi: la decisione sull'Afo2 del Tribunale del Riesame che rende legale ciò che è illegale, il governo che si sta piegando alle volontà di Mittal con cui ha un pre-accordo, l'assenza dell’Esecutivo in tutta la decretazione di accompagnamento al sostegno dei lavoratori in Cassa integrazione». «I lavoratori - ha rilevato - sono arrabbiati e la nostra mobilitazione, in mancanza di risposte, proseguirà e sarà ancor ancora più dura di quella vista nei giorni scorsi davanti ai cancelli della raffineria». Per il sindacalista, "ArcelorMittal vuole un’altra operazione di speculazione e poi abbandonare e lasciare veleni e disoccupazione. Noi Mittal non lo vogliamo e continuiamo a pensare che c'è la possibilità di un futuro alternativo per Taranto». 

«È necessario ed imprescindibile fornire nell’immediato le dovute garanzie annunciate dagli esponenti del Governo, relativamente alle coperture economiche da parte della Ragioneria dello Stato». E’ quanto scrivono le segreterie Fim, Fiom e Uilm di Taranto in una lettera inviata al presidente del Consiglio Conte e al ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico in relazione all’erogazione della Cassa integrazione straordinaria (Cigs) per i lavoratori dell’Ilva in As per il 2020 e all’integrazione salariale del 10%. «Ci aspettiamo a stretto giro - aggiungono - sulla scorta della relazione tecnica da parte di Inps (su richiesta del Ministro Catalfo in merito al capitolo di spesa da inserire nel provvedimento di legge), il compimento di tutte le autorizzazioni necessarie, così come previsto dagli accordi vigenti».
Fim, Fiom e Uilm «ritengono fondamentale dare concreta esigibilità, nell’immediato, alla Cassa integrazione dei lavoratori di Ilva in As» e sollecitano «il Governo ad intervenire con celerità, ricordando che si tratta di provvedimenti esistenti i quali necessitano di essere aggiornati, poiché rientranti negli accordi sottoscritti al Mise il 27 febbraio 2017 e successivamente il 6 settembre 2018 e che stabiliscono la Cigs per i lavoratori di Ilva in As con la garanzia dell’integrazione del 10% per tutta la durata del commissariamento».
Le organizzazioni sindacali chiedono, infine, al Governo «di mantenere gli impegni assunti, in mancanza dei quali diventerebbe inevitabile - concludono - la mobilitazione generale insieme a questa platea di lavoratori (sono circa 1600 i lavoratori interessati, ndr), già nei prossimi giorni».

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