Ritorno ai mestieri
Irsina, la storia di Giuseppe: ex operaio Stellantis diventa calzolaio
Giuseppe Corniola dopo 27 anni alla Fiat apre una bottega nel centro storico
IRSINA - Dai bulloni della fabbrica alla lesina del calzolaio, dai ritmi frenetici della catena di montaggio alla dolce quiete del centro storico di Irsina, dove il tempo viene scandito lentamente.
È il cambio di paradigma che ha ispirato Giuseppe Corniola. Da operaio alle dipendenze della Stellantis di Melfi ad artigiano. Il quarantanovenne ha deciso di reinventarsi un lavoro, lasciando alle spalle 27 anni trascorsi all’interno di uno stabilimento industriale.
L’uomo non rinnega il suo passato occupazionale ma è pronto ad una nuova sfida. «Il lavoro alla Fiat - mi ha fatto realizzare dal punto di vista economico e mi ha consentito di mettere su famiglia. Nella mia vita, però, sono sempre stato una persona creativa ed il lavoro in fabbrica non mi permetteva di potermi esprimere in tal senso. Ed è per questo che con molto coraggio, spirito di iniziativa e un pizzico di follia ho deciso di cominciare questa nuova avventura».
È nata così l’intuizione di aprire la bottega nel cuore del paese, riannodando anche il filo della memoria ed il legame con gli affetti più cari. «Ho pensato di intraprendere un tipo di lavoro che sta scomparendo, quello del calzolaio. Nel posto in cui vivo non c'è più nessuno che lo fa e la stessa cosa succede nei paesi limitrofi; è un mestiere che, purtroppo, pian piano sta scomparendo. Questa idea mi è venuta ricordandomi che, quando ero piccolo, mio padre, per racimolare qualche lira in più, lo faceva: nel mio laboratorio, infatti, conservo con gelosia un’antica forma da calzolaio appartenuta proprio a lui». Un mestiere che non è più soltanto legato alla tradizione ma si è innovato nel tempo. «La figura del calzolaio è un po’ cambiata: non ci si occupa più soltanto della semplice risuolatura delle scarpe ma si opera in un contesto molto più ampio che va dalla igienizzazione delle borse e delle scarpe, dal restauro delle borse, fino alla realizzazione di scarpe fatte interamente a mano con materiali di pregio. Dopo aver conseguito un attestato frequentando un corso di due settimane a Firenze e dopo aver seguito diversi corsi online, ho finalmente aperto il mio laboratorio in pieno centro storico di Irsina». Una spinta decisiva è giunta dagli interventi per nuove attività commerciali e artigianali attuata dal Comune di Irsina.
«Sono riuscito nel mio progetto anche grazie ad un avviso pubblico del Comune, con somme stanziate dal Consiglio dei ministri a sostegno dei comuni svantaggiati, dove si incentivavano nuove attività di impresa. Fino a qualche anno fa non avevo idea di cosa fosse questo lavoro ma mi sono reso conto sin da subito che mi piaceva, e mi sono appassionato; è un lavoro in cui giorno per giorno si scoprono cose nuove e in cui devi trovare la soluzione con la tua manualità e la tua creatività. Mi piace citare una frase di San Francesco: “Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, con la testa e con il cuore è un artista”. Non mi sento artista, ma mi riempie il cuore di gioia vedere quella bottega nel centro storico e vedere quei pochi anziani che ancora ci abitano venirmi a trovare anche solo per passare qualche minuto a chiacchierare per ricordarsi del passato raccontando i loro aneddoti legati alle nostre radici. Nei nostri paesi abbiamo la ricchezza e il privilegio di vivere una vita a misura d'uomo».