Olimpiadi
Fortunato si è messo in cammino verso Tokyo 2021: nella 20km di marcia c'è un andriese che sogna
Il 26enne ha staccato il biglietto per i Giochi
Un sogno che si realizza. Non c’è ancora l’ufficialità ma è arrivato, invece, il tempo utile per partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Tra Francesco Fortunato e la rassegna a cinque cerchi, adesso, ci sono solo i due mesi di attesa, visto che la più importante manifestazione sportiva del pianeta è in programma a fine luglio in Giappone. Una qualificazione arrivata sulle ali dell'entusiasmo di una prestazione da incorniciare, sfoderata domenica scorsa in occasione degli europei a squadre svolti a Podebrady in Repubblica Ceca. Nella 20 km di marcia, il 26enne andriese è risultato quinto classificato, ma quel che più conta è stato il suo tempo: con 1h 19m e 43s, Fortunato non solo ha ottenuto il suo miglior risultato di sempre ma ha staccato il biglietto per il Giappone (il minimo olimpico era fissato su 1h 21m).
«Aspettavo da tanto tempo questo momento. Mi sono sempre allenato duramente, nonostante le cose non vanno sempre come vorresti. Ma non ho mai smesso di crederci e i sacrifici sono stati ripagati - commenta un emozionato Fortunato -. Domenica scorsa era l'ultima chiamata per Tokyo e i miei avversari erano oggettivamente in vantaggio avendo già conseguito abbondantemente i tempi richiesti per le Olimpiadi. Avevo una sola chance: fare meglio dei loro tempi personali e batterli nello scontro diretto. E ho ampiamente i due obiettivi. Nell’ultima occasione, sono riuscito a tirar fuori l'asso nella manica».
Con la sua prova, l’atleta in forza al gruppo sportivo della Fiamme Gialle, ha contribuito alla conquista dell'argento a squadre della nazionale italiana. Ed ora il suo nome resterà anche nella storia della marcia italiana. «Nella gara di Podebrady è andato tutto alla perfezione - prosegue Fortunato -. Sono stato sempre nel posto giusto e al momento giusto. Mi sono messo subito nel gruppo di testa e ho cercato di rimanere lì, il più possibile. Marciare spalla a spalla con atleti che hanno vinto mondiali ed europei mi ha dato la spinta in più, per non mollare fino alla fine. La prestazione cronometrica è stata incredibile ed inaspettata. Battere il muro dell’1h20m nella marcia è di grande importanza. Adesso sono il sesto di sempre nella storia italiana: i cinque davanti a me sono tutti atleti medagliati e campioni olimpici. Se poi, oltre al buonissimo tempo ci mettiamo anche la medaglia a squadre, la gioia aumenta e si conferma il buon lavoro svolto dal team azzurro».
Gli infortuni e l’attività agonistica ferma per diversi mesi a causa del covid: tutti ostacoli superati, che rappresentano solo il passato. Francesco, infatti, ha avuto la forza di non abbattersi e di crederci sempre. «Sei mesi fa ho cambiato allenatore e anche vita, trasferendomi a Tivoli - conclude Fortunato -. Sento di ringraziare il mio allenatore Riccardo Pisani, che è anche mio zio, per avermi seguito in un momento di difficoltà e per avermi messo nelle condizioni di tirare fuori il meglio di me, quando contava. Non posso, però, dimenticare quanto fatto in precedenza con il mio ex allenatore Patrizio Parcesepe, che comunque mi ha costruito come atleta in questi anni».