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I 4 «Baronetti» dalle origini alla Beatlemania
Debutta su Disney+ in prima streaming come un ritorno attesissimo, The Beatles Anthology, la docuserie che più di ogni altra ha saputo far parlare la leggendaria band inglese con la loro stessa voce. Oggi Disney+ manda in onda i primi tre episodi restaurati e ampliati, seguiti dagli altri nei due giorni successivi (sino a un totale di 9 puntate), in un viaggio che riconsegna al pubblico la memoria viva di una stagione irripetibile. Quest’opera cinematografica monumentale non è solo un’operazione nostalgia, ma anche un’immersione nelle pieghe più intime della formazione musicale che conquistò il mondo dal 1960 al 1970. Una narrazione che parla degli slanci creativi e delle fratture, delle ambizioni che portarono i quattro «Baronetti» dalle cantine umide di Liverpool alla vertigine della Beatlemania.
John, Paul, George e Ringo tornano protagonisti di un racconto che attraversa otto anni di illusioni, cadute, genialità e rivoluzioni. Il nono episodio, completamente inedito, apre uno spiraglio prezioso sulle sessioni degli anni Novanta, quando McCartney, Harrison e Starr si ritrovarono negli Abbey Road Studios per rimettere mano alla loro storia, tra registrazioni, ricordi e improvvisazioni rubate alla confidenza di un gruppo che aveva cambiato il mondo.
Dietro la regia di Oliver Murray e dei registi storici Geoff Wonfor, Bob Smeaton e Matt Longfellow, e sotto la guida produttiva di McCartney, Starr, Olivia Harrison e Sean Ono Lennon, emerge un mosaico narrativo che non è semplice cronaca musicale, ma la storia di una band che ha imparato a raccontarsi da sola, lasciando che fossero le immagini, le parole e il tempo a dire ciò che nessun mito può spiegare davvero.