L'intervista
«La mia comicità? Dico grazie alle radici pugliesi»: Giovanni Vernia porta in Puglia «Capa Fresca»
Lo spettacolo dopo il successo delle tappe di Corato e Massafra arriva domani al teatro Apollo di Lecce
LECCE - «Capa Fresca», come quel soprannome che il papà di Giovanni Vernia gli diede quando era piccolo e capì che il figlio «non aveva testa per le cose serie». «Capa Fresca» è proprio il titolo dello spettacolo che il comico sta portando in giro nei teatri di tutta Italia, con la regia di Giampiero Solari e Paola Galassi (prodotto da VentiDieci e Top Agency), e che farà tappa anche al Teatro Apollo di Lecce domani, 1 marzo (ore 21, ultimi biglietti disponibili su www.ticketone.it).
«Mio padre ha origini pugliesi - racconta Vernia alla «Gazzetta» - è di Gioia del Colle, maresciallo della Finanza che mi ha dato questo soprannome perché dopo aver cercato di instradarmi per la scelta dell'università, ha capito che l'istinto verso la risata era più forte di me. Ecco allora che la "Capa Fresca" diventa un pretesto per liberarci dalla schiavitù che viviamo: abbiamo tanti dispositivi per esprimere opinioni, accedere a contenuti potenzialmente infiniti, scegliere cosa guardare. Ma in realtà è l'algoritmo che decide per noi, le classifiche ci indicano cosa vedere: gli italiani sono dipinti come cattivi in base a quello che leggiamo sui social, ma la verità è altro, così come penso che l'intelligenza artificiale non ci salverà, anzi sta distruggendo quella fantasia che da bambini ci insegnano essere il motore del mondo».
Uno spettacolo in cui il poliedrico Vernia scova, quindi, il lato divertente e dissacrante di tutto ciò che ci circonda, e lo fa utilizzando anche un allestimento scenico 3D unico in Italia per catapultare il pubblico in un caleidoscopio di colori e divertimento. Uno show ricco e contemporaneo in cui si spazia tra stand-up, momenti musicali, ballo, satira sull’attualità, con la costante comicità intelligente e mai volgare che è nello stile dell’artista. Terza data in Puglia del tour, dopo Massafra e Corato, il feedback che ha avuto dal pubblico pugliese è stato più che caloroso: «Quando racconto di mio padre, lo faccio in dialetto stretto: nelle altre parti d'Italia ridono, in Puglia si va avanti per dieci minuti e oltre. Colgono modi di fare, atteggiamenti, è bellissimo».
Artista a tutto tondo, si definisce «a 359 gradi, perché il 360esimo è ancora da scoprire». Impegnato da sempre anche in radio e in tv, ama mettersi in gioco: «È quello il segreto, non perdere mai la voglia di evolvere. Non riesco mai a stare tranquillo in una comfort zone, perché la comicità deve raccontare quello che viviamo nel mondo attuale. Nello spettacolo c'è un cameo, ad esempio, di Johnny Groove, lo stralunato personaggio un po' tamarro con i suoi pantaloni muccati. Ma non può esserci solo quello: la comicità è in costante evoluzione».
A tal proposito Vernia conclude: «Con la satira si può fare e dire tutto, basta capire come farlo. Il discriminante della comicità è sempre la risata, se una cosa non fa ridere, non è venuta bene. Il comico non può affidarsi a messaggi sottintesi, a "spiegoni" sulla vita: deve esserci una reazione istantanea. E c'è proprio un momento dello spettacolo in cui gli spettatori decideranno ciò che devo fare sul palco: sarà esilarante».