Spettacolo
Un viaggio incantato al Petruzzelli di Bari con «Lo Schiaccianoci»
Domani la prima. In scena a teatro i danzatori della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Si replica il 17 e il 19
BARI - Se c’è un balletto classico per eccellenza, capace di resistere allo scorrere del tempo, Lo schiaccianoci - in due atti su musica di Ciajkovskij - è senza alcun dubbio il più popolare in assoluto. L’immortale partitura del compositore russo fa da perfetto sfondo musicale alla storia ricavata dal racconto Lo schiaccianoci e il re dei topi, di E. T. A. Hoffmann. Con il sogno della protagonista Clara (principessa e fata confetto), la battaglia dei topi, il viaggio fantastico, l’incanto dei fiocchi di neve, un mondo poetico di delicata nostalgia dell’infanzia che si trasforma nelle inquietudini dell’adolescenza: tutti elementi che permeano di sé il capolavoro, e che ogni volta vengono reinterpretati dalle compagnie di danza classica più prestigiose. Il prossimo Schiaccianoci che vedremo a Bari andrà in scena al Teatro Petruzzelli, per la stagione di opera e balletto dell’Ente Lirico (titolo che in cartellone ha sostituito per gli abbonati l’opera The Rape of Lucretia di Benjamin Britten, mentre i biglietti posti in vendita sono sold out ormai da giorni): l’appuntamento con la prima è domani, mercoledì 15 novembre alle 20.30, ed in replica venerdì 17 (doppio spettacolo alle 16.30 e 20.30) e domenica 19 (alle 18).
Il balletto sarà interpretato dai danzatori della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri. La coreografia è dello stesso Olivieri, tratta da quella storica di Lev Ivanov. Con le scene e i costumi di Roberta Guidi di Bagno, il coordinamento alle scene di Angelo Sala, il disegno luci di Andrea Giretti. Proposto per la prima volta nel 2011, lo spettacolo offre l’incanto di una coreografia capace di ricreare l’atmosfera fantastica e onirica del balletto originale di Ivanov, il cui debutto nel 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo corona i precedenti capolavori di Ciajkovskij, Il lago dei cigni e La bella addormentata, oltre all’estro del grande ballerino e coreografo francese dell’epoca Marius Petipa. Proprio Ivanov, sostituendo Petipa, aveva realizzato la coreografia basandosi sulla versione mitigata di Alexandre Dumas padre (dal cupo racconto di Hoffmann).
In scena, al Petruzzelli, si alterneranno due cast con oltre 100 ballerini: nei ruoli principali debutteranno allievi fra il 6° e l’8° corso, che incanteranno il pubblico esibendosi in alcuni fra i più celebri brani del repertorio romantico russo, dal Valzer dei fiocchi di neve al passo a due della Fata Confetto e del Principe, dalle danze popolari (russa, araba e cinese) al Valzer dei fiori. Il cuore del Dipartimento Danza dell’Accademia Teatro alla Scala, diretto dal 2003 da Olivieri, già direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal 2000 al 2007, e dal 2017 al 2020, è costituito proprio dalla Scuola di Ballo, ancora oggi fra le istituzioni più autorevoli nell’ambito dell’alta formazione coreutica.
Il nocciolo narrativo dello Schiaccianoci è sempre immutato: durante la festa di Natale il vecchio Drosselmeyer, dall’aura magica, regala ai nipotini Clara e Fritz oggetti sorprendenti, tra cui bambole automatiche. A Clara in particolare spetta uno schiaccianoci a forma di soldatino. Dopo la cena, i balletti e gli scherzi tra bambini, i convitati finalmente si addormentano e prende inizio la parte più suggestiva del balletto, il sogno di Clara. La bambina si immagina che il suo schiaccianoci prenda vita, e insieme i due si difendono dall’attacco del Re dei Topi. Dopo una lunga battaglia, cui prendono parte anche i soldatini del fratello Fritz, lo Schiaccianoci trionfa sui mostriciattoli e conduce la giovane Clara in un viaggio incantato, accompagnato dai fiocchi di neve e dalla loro regina, nel Regno dei Dolci, dove incontrano la Fata dei Confetti e il Principe. Nel palazzo fatato si esibiranno ogni sorta di personaggi esotici, per tutta la notte, fino al risveglio della fanciulla.