L'intervista

La «Linea Verde» di Monica Caradonna da Taranto a Rai 1: «Con Elisa Isoardi feeling immediato»

Bianca Chiriatti

La giornalista pugliese, al timone di Linea Verde Life, in onda ogni sabato alle 12.30, racconta la nuova avventura televisiva tra aneddoti e curiosità

Raccontare l'Italia del cambiamento, dell'innovazione, della sostenibilità e del rispetto del territorio. È l'obiettivo dell'edizione 2023 di «Linea Verde Life», spin-off dello storico programma di Rai 1 «Linea Verde», in onda ogni sabato alle 12.30 con un'inedita conduzione tutta al femminile: Elisa Isoardi e la tarantina doc. Monica Caradonna, giornalista enogastronomica di lunga esperienza, già al timone, nella scorsa stagione, di «Pizza Doc» e «Linea Verde Discovery». La «Gazzetta» ha intercettato Monica poco prima della partenza per Roma, per la registrazione della puntata.

Come si svolge la sua settimana tipo?
«Uguale a se stessa, ma sempre diversa. Il lunedì studio il copione, il martedì inizia la trasferta per raggiungere le varie destinazioni. Il mercoledì registro da sola, poi un giorno di riprese con Elisa, e nel weekend torno a casa per dedicarmi completamente agli affetti, genitori, amiche, cugine».

Una coppia tutta al femminile, che rapporto c'è fra lei ed Elisa Isoardi?
«Ci troviamo benissimo insieme. Ci siamo sentite per commentare la prima puntata (andata in onda il 16 settembre, ndr.) e tra noi si è creata subito alchimia. Non ci eravamo mai incontrate prima della presentazione dei palinsesti Rai, io lì mi sono commossa e lei si è avvicinata e mi ha abbracciata, è stata una complicità istantanea. Sono felice perché lanciamo un bel messaggio di solidarietà tra donne che lavorano insieme».

A proposito dell'esordio, che feedback ha avuto e cosa ha provato riguardandosi su Rai 1?
«Ancora sono incredula, perché a differenza delle persone che mi sono accanto e che mi riempiono di complimenti sono molto severa nei miei confronti e nel darmi giudizi. Noto sempre i difetti, anche se il pubblico mi riconosce la competenza nei settori a me "vicini", come la transizione ecologica, la ricerca universitaria e la sostenibilità. Ho studiato scienze ambientali, i miei esordi giornalistici sono stati proprio su questi temi».

Qualche anticipazione sulle puntate che andranno in onda?
«È accaduta una cosa molto bella: gli autori hanno deciso di dedicare uno spazio a Taranto, la mia città d'origine, e uno a Cuneo, la città natale di Elisa Isoardi. Una scelta che abbiamo apprezzato. E io intervisterò il mio professore universitario di Geografia Fisica, Giuseppe Mastronuzzi: agli ospiti bisogna dare del "tu", ma sinceramente non so se con lui riuscirò».

Quanto è importante che un programma di punta come «Linea Verde» accenda un riflettore «inedito» su Taranto?
«È fondamentale, perché quando gli autori e il regista sono venuti in città per i sopralluoghi non facevano altro che decantarne l'atmosfera, i tramonti meravigliosi. Il potenziale sulla bellezza, la transizione, l'enogastronomia del capoluogo jonico è ancora inespresso, ma siamo sulla buona strada. Facendo squadra ci può essere una nuova narrazione».

Allora cosa si augura per questa stagione televisiva e per il suo futuro prossimo?
«Di mantenere la lucidità che ho ancora oggi e rimanere serena, senza ansia da prestazione».

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