Raitre e Raistoria
L’assassinio di Aldo Moro e le conseguenze per l’Italia
Le ripercussioni sul quadro politico e nella società a «Passato e Presente», Ne parlano Paolo Mieli e il professor Umberto Gentiloni
Cosa succede dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro il 9 maggio 1978 in via Caetani? Quali conseguenze determina l’assassinio del presidente della Democrazia Cristiana sul quadro politico e più in generale nella società italiana? A «Passato e Presente», in onda oggi alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e il professor Umberto Gentiloni.
Il giorno dopo il delitto Moro, oltre agli effetti politici immediati, a cominciare dalle dimissioni del ministro degli Interni, Francesco Cossiga, sono lo shock e la commozione a prevalere. L’Italia intera partecipa al dolore della famiglia Moro che rispettando le volontà dello statista ucciso respinge i funerali di Stato e fa celebrare le esequie in forma strettamente privata a Torrita Tiberina. Una scelta lacerante e insanabile. Tre giorni dopo, un funerale senza bara in suffragio di Aldo Moro viene celebrato nella basilica di San Giovanni in Laterano da papa Paolo VI, amico di vecchia data del leader della Democrazia Cristiana.
Il cadavere di Aldo Moro fu trovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa il 9 maggio 1978, cinquantacinque giorni dopo il suo sequestro. La polizia rinvenne il corpo del politico rannicchiato sotto una coperta, con undici proiettili nel cuore. Il luogo dove fu lasciato era strategico: si trovava a 150 metri dalla sede del Partito comunista e a duecento da quella della Democrazia cristiana, il suo partito. «Troverete il corpo dell’onorevole Aldo Moro in via Caetani». Con queste parole le Brigate Rosse annunciarono la morte del presidente DC. Ancora oggi molti dubbi ed enigmi avvolgono l’omicidio più eccellente dell'Italia moderna. [red. spet.]