Con «L’Opéra 2» la danza alla ricerca dell’eccellenza

Seconda stagione per la serie di Cécile Ducrocq e Benjamin Adam, che riprende le fila del suo racconto traghettato ancora una volta da Zoé, étoile «cadente» che rischia la carriera in un incidente, e Flora, promettente debuttante impaziente di crescere e tentare la fortuna in un concorso aspramente competitivo. Sul palcoscenico L’Opéra invita una «cattiva» da favola, votata a Tersicore fino alla morte. Ex insegnante tornata al Garnier per fare tremare i tutù, Diane Taillandier ha metodi poco ortodossi e una propensione naturale all’umiliazione, a cui ricorre per soddisfare il suo desiderio di perfezione. A rischio di alienarsi l’intera compagnia, Diane non fa prigionieri… Anne Alvaro è imperiale nel ruolo, un capolavoro di magnetismo e perfidia che scuote questa nuova stagione, 8 episodi in onda su Sky e Now.

La serie, diretta da Stéphane Demoustier, ritorna alla ribalta per raccontare questa volta la difficoltà di riformare un’istituzione artistica alla perenne ricerca dell’eccellenza. Dopo aver illustrato l’esperienza di Benjamin Millepied al Palais Garnier (2014-2016), questa volta gli autori si ispirano alla direzione artistica di Aurélie Dupont (2016-2022), affrontando la questione dei metodi d’insegnamento, qualche volta discutibili, di un teatro fortemente ancorato alle sue tradizioni. A un cast perfetto, che conferma Ariane Labed (Zoé), Suzy Bemba e Raphaël Personnaz, si aggiungono Roque Rodriguez, danzatore cubano e libertino, e Loïc Corbery attore della Comédie-Française, che interpreta un primo violino e fa volare la serie. Corale e fluida, L’Opéra riporta la danza al cuore della rappresentazione e promette uno spettacolo ancora più romanzesco e palpitante.