L'inserto mensile
La Gazzetta delle Donne: la moda è impegno, occasione e sogno
«L’abbigliamento ci permette di estendere il nostro io corporeo»
No, no: questa non è una roba di lustrini e pailettes. Frivolezze, amenità. Sbaglia chi crede che la moda sia nel migliore dei casi legge- rezza e vanità, nel peggiore business spietato. Ed è un errore ritenere che fashion sia sinonimo di lusso quindi di ricchezze sfrenate, quindi una cosa riservata a piccole élite in cerca di un abito per vestire la propria noia. La moda è sangue e lacrime, lavoro e impegno, sogno e tradimento e ancora sogno. La moda è un’occasione, in certi casi una seconda occasione, una porta che si spalanca all’improvviso, che può insegnare a molte donne indipendenza e autodeterminazione. A questo mondo fintamente patinato dedichiamo il numero di luglio della Gazzetta delle Donne. Luglio che evo- ca sere d’estate in cui tuffarsi con sete animalier indossate su costumi griffati, eppure non è questo il fashion protagonista del nostro racconto.
Al centro, come sempre, ci sono le donne. I loro armadi zeppi di cianfrusaglie, i loro gusti molteplici, i loro stili così diversi e i progetti di vita che sono nati intorno a un’idea in cui credere. Piccole aziende, grandi storie muliebri sullo sfondo di quella Puglia vivace fatta di artigianato, arte, tradizione, investimenti, cultura. Ma moda è anche comunicazione: ad abiti, accessori, scarpe affidiamo noi stesse, comunichiamo senza parole la nostra identità, il modo più immediato e intuitivo di consegnarci agli altri. Lo stato d’animo diventa stile, le nostre stesse emozioni sono tessere del più grande mosaico chiamato moda. In quest’ottica cogliamone gli aspetti più introspettivi, come già nel 1974 intuì Flugel: «L’abbigliamento ci permette di estendere il nostro io corporeo». In queste pagine, dunque, non necessariamente nomi altisonanti, stilisti famosi, brand celebratissimi piuttosto, ancora una volta, la vita quotidiana - e straordinaria - delle donne.