L'inserto
Carnevale 2024: ecco l'inserto speciale in edicola con la Gazzetta
Dalle maschere pugliesi ai carri: un viaggio nella tradizione carnevalesca della nostra terra
BARI - Il termine “Carnevale” deriva dal latino carnem levare, letteralmente “privarsi della carne”, a indicare l’ultimo banchetto che, come voleva la tradizione cristiana, si teneva il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri, ossia il Martedì Grasso, prima dell’inizio del periodo di Quaresima. In realtà il Carnevale è una festa le cui origini sono da ricercare nella notte dei tempi: già gli antichi egizi, infatti, onoravano la dea Iside con feste in maschera perché proprio le maschere erano e sono le protagoniste assolute. In passato il mascheramento rappresentava un temporaneo rovesciamento dell’ordine precostituito, da cui derivava anche la pratica dello scherzo e della dissolutezza. Era l’occasione per schernire i potenti ma anche i vizi e diversi tipi umani.
La giornata di Carnevale rappresentava, insomma, una sorta di liberi tutti. Da qualche anno le cose sono cambiate. Il sen- so del Carnevale non è mutato ma certo non è più l’unica occasione per prendere in giro i potenti di turno o per dare libero sfogo alla trasgressione o al politicamente scorretto. Molto se non tutto è cambiato sotto questo profilo e forse per dare un futuro ad una festa comunque molto sentita, converrà dare spazio alla tradizione, con la riscoperta delle maschere storiche e dei riti ad esse legati.
I riti e le tradizioni collegate al Carnevale affondano le proprie radici nell’antico passato quando erano in relazione con quelle credenze collegate all’inverno e alla scomparsa della luce del sole, trattenuta prigioniera e poi rinata. Nei paesi mediterranei i riti del Carnevale erano collegati essenzialmente all’agricoltura e risaliva- no a credenze molto antiche dalle quali sono derivati diversi cerimoniali come le feste di Dioniso, i saturnali e i lupercali dell’antica Roma che cade- vano nella stessa stagione dell’odierno carnevale. A questi riti e tradizioni s’ispira il Carnevale pugliese, le cui origini sono antichissime e affondano proprio nei rituali dionisiaci o dei saturnali. Anche se poi con l’avvento del Cristianesimo molto è andato perso ma certe usanze sono comunque rimaste.
Nel Salento, come nel resto della Puglia, tradizionalmente il periodo di carnevale inizia il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio abate, e coincide con il rito delle “focare” ovvero l’accensione di enormi falò di rami di ulivo in omaggio a S. Antonio Abate in vari punti della città. Proprio di recente, i riti del fuoco hanno ottenuto un riconoscimento a livello regionale, una traccia seguita anche per le diverse manifesta- zioni per il Carnevale, nel segno della riscoperta delle tradizioni e della destagionalizzazione turistica.