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Ritorna Boba Fett, il miglior cacciatore di taglie della galassia

Marzia Gandolfi

Enigma, potere e attrazione nell'universo Disney

Personaggio di secondo piano dell’universo Star Wars, Boba Fett (Temuera Morrison) è il miglior cacciatore di taglie della galassia. Aveva una sola battuta nella trilogia originale ma la sua armatura e il suo casco impenetrabile gli donarono subito un’aria enigmatica un potere di attrazione.

Apparso per la prima volta al cinema nel 1980 («L’impero colpisce ancora») e inghiottito da un Sarlacc nel 1983 (Il ritorno dello Jedi), dodici minuti sullo schermo bastarono a farne una leggenda, armata di molteplici gadget e un «costume» a prova di spada laser. Boba Fett è la creatura più segreta dell’universo fondato da George Lucas e acquistato nel 2012 dalla Disney, che dieci anni dopo lo recupera dalle fauci di un mostro e gli consacra una serie dal titolo biblico.

«The Book of Boba Fett» racconta in due linee temporali l’ascesa di un redivivo nel mondo del crimine organizzato su cui conta di regnare con la carota e il bastone gaffi. Faccia da forca, cranio lucido e spalle larghe, il nostro svolge il destino su cui abbiamo fantasticato per anni. Perché la sua giovinezza e le sue imprese sono rimaste appannaggio esclusivo dell’immaginazione, con buona pace della «trilogia prequel» che provò suo malgrado a dargli un’origine.

Nel corso dei suoi sette episodi «The Book of Boba Fett» coltiva i fantasmi di generazioni di spettatori, rifiutando di «scegliere la via» e lasciando vagare il suo protagonista tra differenti personalità: padrino malavitoso, mercenario pentito, sindaco del villaggio, guerriero mistico. Boba Fett non va da nessuna parte ma ci va a cavallo di un Rancor che sembra immaginato e animato da Ray Harryhausen. Sotto al casco cova un sapere antico.

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