Punti di vista
Auguri ai lettori «sconosciuti»: godete ogni pezzo di felicità
Non so chi siete, ma celebrate la vostra vita
A fine anno si tirano i conti. Servisse a qualcosa, potrebbe anche accettarsi, ma dagli sbagli abbiamo imparato solo a ripeterli, e usiamo trasformare le cose buone unicamente in oggetto di vanto. Quindi, miei cari, gli argomenti si restringono. Ne resta uno importante, importantissimo: Voi.
Sì, sì: Voi.
Voi che leggete. Chi siete? Che fate? Sappiatelo: mi mettete a disagio. Tra me e Voi c’è disequilibrio: dopo tutti i miei ‘Punti di Vista’ e i vari editoriali pubblicati da ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, Voi cominciate a conoscermi, a sapere ciò che penso, a intuire anche certe reazioni -spesso tenute a freno dal garbo e dal rispetto nei Vostri confronti.
Io, di Voi, non so niente. Niente, porca miseria!
Tranne che siete tanti. E anche questo mi mette a disagio. Mi piacerebbe essere capace di elaborare pensieri alati e di saperli tradurre in parole, di offrire soluzioni brillanti ai problemi che attanagliano le nostre comunità, di donare un sorriso ogni domenica senza diventare il ‘grillo parlante’ di turno, insetto buono esclusivamente per essere preso di mira da qualche ciabatta volante.
Nulla di tutto questo.
Sono uno di Voi, con un unico talento: quello di saper mettere le parole una dietro l’altra e dare al risultato un senso compiuto. Il mio, è chiaro. Che diventa quello con cui vi confrontate ogni domenica, per il mezzo della lettura. In questo editoriale di fine 2024, però, desidero esortarvi a fare altro.
Ho capito, ho capito … la lettura è importante, ‘La Gazzetta’ è importante e la cultura è importante. È vero. Non ditelo a me che a questo ambito ho consegnato l’esistenza. Ma voglio sollecitarvi a fare altro: vivete. Godetevi ogni giorno. Godetevi ogni frammento di felicità. Godete anche dei dolori, delle delusioni, dei disagi: fanno parte anche quelli della Vostra vita. Godetevi i tramonti di Taranto, le vigne di Manduria, i colori di Grottaglie, la forza di Martina Franca, le squisitezze di Crispiano, l’operosità di Maruggio, la solennità di Massafra, l’allegria di Palagiano, l’effervescenza di Avetrana e Laterza, pur geograficamente opposte. Godetevi il mare e le campagne, i boschi e i borghi, il freddo sanificante delle Pianelle e il caldo d’amore delle spiagge di Torre Colimena. Se in tutto questo godere doveste trascurare il sottoscritto… non fa niente. Soffro di felicità parassitaria: in fondo, se siete felici Voi, succede che sono felice anche io. E va bene così.
Buon 2025 a tutti. Auguri.