Punti di vista
Tornino a brillare gli ulivi eterni simboli di pace
Stop all’ecatombe nella nostra Puglia
L’oscurità esalta la luce. Gli occhi si abituano al nero. Vedono la notte. L’assenza di colori li rende vispi nel cogliere ogni alterazione dello scuro. È costata poca fatica, l’altra sera, accorgermi di certe lame di fuoco presenti nella campagna cupa. Non ho capito subito, poi il raccapriccio ha vinto per la nettezza della loro causa. Erano alberi di ulivo e bruciavano. Non c’erano più fiamme; i tronchi contorti ardevano ancora, rossi, brillanti, incandescenti. Condannati alla cenere. Un metodo sbrigativo per eliminare gli alberi contaminati dalla Xylella. Ma dar fuoco ad un albero di ulivo è delitto. È una pianta secolare e maestosa, dal valore iconico possente. Archetipo di rinnovamento, cambiamento, rinascita. Simbolo eterno di pace e di forza capace di generare nuova vita. Le nostre campagne sono piene di piante di ulivo che sono sopravvissute alle guerre mondiali, c’erano quando Firenze è stata capitale d’Italia e quando, nei giorni di festa, le donne salutavano il pane fresco con un canto. Ora, il fuoco. O lo schianto provocato dalle ruspe. O l’oltraggio della sega elettrica. Osceni tronchi nudi, tozzi di vergogna, hanno trasformato gli orizzonti del nostro territorio. Adesso sono visibili scorci mai esplorati da individui viventi. Tutto a causa di patogeno batterico trasmesso da insetti che si nutrono di linfa xylematica. Che non si è saputo fermare per tempo. Quella verticalità rovente, sparsa in modo disordinato nella notte, mi angoscia da giorni. Una immagine che non riesco a togliermi dalla mente. Avrei voluto, per festeggiare il primo anno dei miei ‘Punti di vista’ domenicali, essere suggestionato da qualcosa di più ameno, frivolo, spumeggiante. Invece mi sono lasciato suggestionare dal fuoco. Ma sono in buona compagnia. Gli U2, nel 1984, pubblicarono un album importante: ‘The unforgettable fire’; in italiano: ‘Il fuoco inestinguibile’. Il gruppo irlandese venne ispirato da una mostra fotografica - da cui prese nome il disco - dedicata alle vittime delle bombe atomiche sganciate dall’esercito Usa sul Giappone. Fatte le debite proporzioni, oggi c’è ancora un fuoco inestinguibile e tormenta i nostri ulivi malati. Nell’album degli U2 è presente una canzone che ha avuto successo mondiale; si intitola ‘Pride’. Orgoglio e amore: ciò che serve alla rigenerazione dei nostri ulivi. Anche perché Bono Vox lo canta chiaro: «They took your life, they could not take your pride», ovvero «Ti hanno tolto la vita, non potevano prendere il tuo orgoglio». Tornino a brillare per sempre gli ulivi in Puglia, in the name of love.