punti di vista

Tutti sul carretto della felicità

Mariateresa Cascino

Pillole di saggezza popolare: chi si lamenta di più è il peggior elemento

Cigolio molesto, congegni non ben lubrificati, cerniere sovraccariche di peso. Mentre guardo l’antico carretto parcheggiato nei rioni di tufo, immagino lo sfrigolare del suono delle ruote che riporta alla mente il vecchio proverbio: «La peggior ruota del carro è quella che stride». La ricca saggezza popolare ricorda che chi si lamenta di più è il peggior elemento. Faccio tesoro di questa preziosa chicca tutte le volte in cui mi capita di essere esposta agli effetti nocivi dello stato di lamentela, mentre qualcuno esordisce: «Non se ne può più!» «Qui non cambia mai niente!» «Bisogna scappar via subito da questa città!».
Atteggiamento arcaico, strategia di sopravvivenza, liberazione da stati aberranti, l’overdose di lamentela stridente che assorbiamo al giorno d’oggi è pericolosa per il nostro equilibrio.

Come l’ossidazione provoca scricchioli secchi e crepitanti, così chi entra nello stato di lamentela rafforza e nutre il cervello incagliandosi in loop negativi infiniti e intossicando l’ambiente circostante. Chi si lamenta avvelena anche te, digli di smettere, andrebbe proposto come un mantra negli ambienti fisici e virtuali, come una pubblicità progresso accompagnata da una tassa da introdurre ogni volta che si scivola nella lagnanza 2.0. Il virus che abbassa il nostro livello energetico spinge i nostri neuroni, paladini dell’intelligenza, in modalità off. Ogni volta che siamo esposti ad una lamentela, un neurone del nostro cervello infatti muore. Mentre mi allontano dal carretto, respiro l’aria fina della gravina e penso che l’unico antidoto contro il lamento cigolante è continuare sempre ad imparare qualcosa di nuovo per innalzare il livello energetico, lubrificare i congegni arrugginiti, riparare le cerniere, alleggerire i pesi. Con un po’ più di impegno, si trova sempre qualcosa di cui essere felici.

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