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Regionali, Durigon: «Lobuono è l'uomo giusto per il cambiamento, la Lega può fare un buon risultato»
L'intervista al vicesegretario nazionale del Carroccio: «In Puglia partita in salita, ma la giocheremo fino all’ultimo»
Senatore Claudio Durigon, che test rappresentano le regionali pugliesi per il centrodestra e la Lega?
«Saranno una partita che sicuramente, pur in salita, ci giocheremo fino all’ultimo. La composizione delle liste per la Lega fa ben sperare. Possiamo ottenere un grande risultato, crescendo ancora e consolidando i consensi raccolti alle ultime europee. Scendono in campo sotto le nostre insegne tutti i consiglieri regionali uscenti, da Fabio Romito a Giacomo Conserva, passando per Antonio Scalera, Gianfranco De Blasi, Joseph Splendido e Napoleone Cera. Anche a Brindisi abbiamo una lista molto competitiva con Vittorio Zizza, già parlamentare. Abbiamo aggregato anche Massimo Cassano con Puglia popolare, che ha rafforzato la lista portando una effervescenza positiva».
A Bari il capolista sarà il senatore Roberto Marti.
«Il nostro segretario regionale merita un grande ringraziamento: si mette sempre a disposizione del partito. Scenderà in campo per portare la dote di un consenso personale che ha mostrato di avere nelle europee di giugno».
Il candidato governatore Luigi Lobuono?
«Si sta muovendo bene in una partita difficile. Rappresenta una speranza di rinnovamento in Puglia: siamo partiti un po’ tardi, ma si vedono i primi elementi positivi di un recupero. Oggi lo presentiamo alla Fiera con una coalizione di centrodestra compatta. Si può alimentare una filiera virtuosa con il governo, tra poche promesse e tanti fatti concreti».
Roberto Vannacci poteva essere della partita in Puglia.
«Il generale è un valore aggiunto, verrà qui a fare campagna elettorale per la Lega. La sua candidatura poteva apparire slegata dal territorio, ma in ogni caso porterà il suo contributo al partito con la sua associazione “Il mondo al contrario”. Qui avremo un risultato di rilievo per la Lega».
Dopo il buon risultato in Calabria…
«Ci sono tutti gli elementi per fare un bis, anche perché abbiamo fatto un accordo con l’Udc e il Nuovo Psi».
La gestione del centrosinistra della Regione ha mostrato criticità tra sanità, Xylella, trasporti e gestione delle vertenze industriali. Come ci cambia pagina?
«C’è un paradosso. Ciò che è successo in Puglia tra malgoverno e legalità carente fa pensare. Fosse successo qualcosa di simile al centrodestra, a Bari ci sarebbe stato lo scioglimento. La democrazia si fonda sull’alternanza: noi speriamo che i pugliesi credano con noi alla necessità di cambiare dopo il malgoverno della sinistra».
Il candidato governatore progressista Antonio Decaro si presenta come una cesura rispetto al passato recente.
«I pugliesi che si rivolgono alla sanità pubblica hanno gli strumenti per giudicare l’erogazione dei servizi sul diritto alla Salute e i riscontri sono in larga parte fallimentari. Decaro cerca di rifarsi una verginità, ma non è il nuovo. Si muove in piena continuità con Nichi Vendola e Michele Emiliano. La sua guerra con il governatore uscente è stata solo una scaramuccia interna, un conflitto di posizione interno al Pd».
La Manovra: quale il ruolo del Carroccio nel prossimo iter parlamentare?
«La legge finanziaria ha una visione di fondo: la scelta di dare risposte al ceto medio in sofferenza, partendo dall’alleggerire l’Irpef. I 18 miliardi sono calibrati per temperare gli effetti di caro-prezzi e inflazione. Abbiamo tagliato il cuneo fiscale in maniera strutturale».
Sulle pensioni?
«Dobbiamo trovare un riassetto per rinnovare la forza lavoro. In Italia gli over sessanta sono prevalenti tra gli occupati, in una fase tecnologica di innovazione: bisogna riflettere sulle flessibilità in uscita. Dobbiamo spingere i nostri alleati a dare risposte più incisive su questa rotta».
Sulla tassazione per le banche i toni con i berlusconiani sono accesi.
«Non capisco le lamentele di Forza Italia sulla tassazione per gli istituti bancari, che possono aiutare in questo momento il Paese, avendo avuto grandi profitti in questi anni».
Sul fronte fisco?
«La Lega ha spinto per la rottamazione, al fine di dare una risposta agli italiani colpiti dalle cartelle esattoriali. Parliamo di pensionati, artigiani, partite Iva che non sono riuscite a fronteggiare le tasse annuali e ora si vogliono mettere in regola con la prossima rateizzazione».