Il caso

Regionali, il caso dell'ex capo del dipartimento Cultura: prima di dimettersi ha finanziato un festival nella zona in cui è candidato

massimiliano scagliarini

Aldo Patruno è in lista con il M5s a Bari e nella Bat. Prima di lasciare l'incarico ha dato 150mila euro a una manifestazione in programma a Margherita di Savoia

Il suo incarico sarebbe scaduto in ogni caso il giorno della proclamazione del nuovo presidente della Regione, visto che Aldo Patruno - direttore del dipartimento Cultura - è un dirigente esterno, chiamato da Emiliano dieci anni fa dopo una candidatura nelle liste del Pd. Ma all’epoca era un funzionario dell’Agenzia del demanio. Mentre stavolta il manager biscegliese, 52 anni oggi, ha scelto di candidarsi nelle liste del Movimento 5 Stelle da capo di una delle strutture più ricche della Regione.

Una scelta enormemente inopportuna, visto che il dipartimento Cultura eroga la tipologia più discrezionale tra i finanziamenti pubblici. E in questi anni si è distinto per aver utilizzato la sua discrezionalità nella maniera più ampia possibile. E dunque, ieri, i vertici della giunta hanno fatto circolare la lettera di dimissioni di Patruno, evidentemente sollecitata dal governatore uscente Michele Emiliano che su questi temi ha sempre mantenuto una linea univoca.

«Si tratta - è scritto nella lettera di dimissioni - di una scelta a lungo ponderata e profondamente sentita, maturata nel rispetto dei principi di trasparenza, correttezza istituzionale e lealtà verso l’Amministrazione regionale, che ho avuto l’onore di servire negli ultimi 10 anni con impegno e dedizione». Patruno sarà candidato nel Movimento 5 Stelle in due circoscrizioni, Bari e (come capolista) Bat, e avrebbe voluto essere schierato - sembra - anche a Foggia. Nella Bat gli stessi Cinque Stelle non hanno consentito la ricandidatura di Grazia Di Bari, consigliera al secondo mandato ed ex delegata alla Cultura, che proprio con Patruno ha lavorato per molti mesi in giunta regionale...

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