Il caso

«Sentenze false per truffare l'Acquedotto Pugliese», scoperta la banda degli avvocati. La Procura chiede 5 arresti: no del gip I NOMI

massimiliano scagliarini

L'inchiesta per associazione a delinquere nata dalla denuncia di Aqp: «Rubati 400mila euro in tre anni». Il pm fa appello al Riesame per ottenere i domiciliari

Una banda di avvocati avrebbe agito indisturbata negli uffici di Acquedotto Pugliese, inventando sentenze di condanna nei confronti della società della Regione e incassando così quasi 400mila euro di risarcimenti non dovuti attraverso i conti correnti di (ignari?) cittadini. Per questo dopo quasi due anni di indagini la Procura di Bari ha chiesto l’arresto ai domiciliari di un ex dipendente dell’avvocatura interna dell’Acquedotto, di tre avvocati fiduciari della società pubblica e del collaboratore di uno di loro, richiesta che un mese fa è stata rigettata dal gip per mancanza di esigenze cautelari: ma l’accusa ha presentato appello al Riesame.

La truffa è stata compiuta grazie alla (pacifica) falsificazione delle sentenze di condanna e delle relative richieste di pagamento. Sarebbe potuta andare avanti per sempre se nel 2023 la beneficiaria di un bonifico farlocco da 9mila euro non fosse risultata debitrice dell’Erario: l’Agenzia delle Entrate ha così attivato il pignoramento presso terzi, ma l’avvocato della donna ha dichiarato di non aver mai fatto causa all’Acquedotto. E dunque la società ha scoperto il trucco: il presidente Domenico Laforgia ha denunciato il dipendente responsabile delle istruttorie, che poi è stato licenziato (la «Gazzetta» lo aveva raccontato il 30 agosto 2023). Da qui è partita una approfondita indagine della Finanza coordinata dalla pm Chiara Giordano, che dopo il rigetto della misura cautelare da parte del gip Giuseppe Montemurro due giorni fa ha fatto notificare 20 avvisi di conclusione delle indagini.

Al centro della truffa ci sarebbe appunto l’ex dipendente Giuseppe Petruzzelli, 49 anni, di Grumo, abogado abilitato in Spagna, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e al falso materiale insieme agli avvocati (italiani) Andrea Meschisi, 49 anni di Grumo, Michele Barbaro, 52 anni di Lucera, Antonio Simeone, 47 anni di Modugno e il collaboratore di studio di quest’ultimo, Giovanni Piccolo, 53 anni di Grumo. Petruzzelli è accusato anche di accesso abusivo ai sistemi informatici dell’Acquedotto, mentre gli altri 15 indagati (i percettori finali delle somme) rispondono a vario titolo di truffa e due anche di sostituzione di persona e indebito utilizzo di strumenti di pagamento. L’Acquedotto è parte offesa...

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