L'intervista

Zullo (FdI): «La destra può vincere se interpreta la rabbia contro la sinistra degli affari»

Mimmo Mazza

L'attacco al candidato governatore Decaro: da lui mai una parola sui tanti scandali

Senatore Ignazio Zullo, secondo Emiliano in Puglia si vince anche senza Decaro. Se il centrodestra non è ancora in campo, Emiliano non ha torto a pensarla in questo modo.

«Il centrodestra vince anche con Decaro se sarà capace di far capire ai pugliesi che è ora di una ribellione civile e democratica in cabina elettorale contro modi di intendere la gestione della cosa pubblica improntati alla salvaguardia dei propri destini piuttosto che a cambiare i destini dei pugliesi».

È molto forte quello che afferma.

«Lo dico a ragion veduta dato che ho vissuto un’esperienza politica di dieci anni nel governo Vendola dei quali due da capogruppo del Pdl, maggior gruppo consiliare di opposizione, con Decaro capogruppo Pd e sette anni da capogruppo di opposizione nel governo Emiliano nel mentre Decaro era sindaco di Bari e sindaco metropolitano. Loro pensavano alle carriere politiche personali e la Puglia precipitava nello sforamento del Patto di Stabilità e nel deficit sanitario con una debacle senza precedenti del nostro Servizio Sanitario senza che mai, dico mai, Decaro sia intervenuto per stigmatizzare comportamenti politicamente e berlinguerianamente immorali ma anzi ponendosi sempre al loro fianco per salvaguardare il proprio destino politico nell’insensibilità delle sofferenze della Puglia e dei Pugliesi. Strutture Sanitarie cadenti e sporche nel mentre si inaugurano reparti e ospedali che vivono un solo giorno di gloria, ospedaletto del bambini, fiore all’occhiello della sanità pediatrica pugliese, in gravissima sofferenza, Strutture Sanitarie Private Accreditate maltrattate, servizi socio-sanitari con tariffe inadeguate e aumento di spesa a carico dei cittadini fragili, carenza di posti letto di riabilitazione e negli hospices per malati terminali, ritardi nelle cure palliative, pressoché inesistente l’assistenza domiciliare, rete di assistenza ai malati psichiatrici, ai disturbi del comportamento alimentare, all’autismo, alle demenze da ricercare con il lanternino, liste di attesa per le prestazioni sanitarie lunghissime. Mai sentito Decaro dire una parola!».

A proposito di strutture socio-sanitarie, assistiamo in queste ore ad una polemica molto forte sulle tariffe inadeguate.

«Anche questa è una questione che va spiegata per essere compresa! La regione, per legge, è chiamata a regolamentare i posti letto nelle strutture residenziali tipo Rsa, Hospice, Centri di Riabilitazione e i posti nei centri diurni per poter assistere i cittadini sofferenti che ne hanno bisogno e a regolamentare i requisiti che queste strutture devono possedere con particolare riferimento al personale. Per l’assistenza una parte della retta dal 50% al 100% è a carico della Regione. La Regione di Vendola ed Emiliano, nell’assenza di Decaro, ha determinato il numero dei posti occorrenti e gli standard di personale ma non ha coperto la spesa per tutti i posti per cui abbiamo in Puglia il paradosso che ci sono nostri genitori o fratelli o amici che ottengono il posto con quota di spesa a carico della Regione e altri, anche nella stessa famiglia, che devono pagare tutto di tasca propria. Una disparità di accesso alle cure immorale che solo Vendola ed Emiliano, nel silenzio complice di Decaro potevano mettere in piedi. Ma c’è di più: Vendola ed Emiliano, nell’assenza di Decaro, hanno voluto che le strutture occupino un certo numero di medici, di infermieri, di Oss e altre figure professionali senza prevedere tariffe congrue a coprire i costi».

Ma Emiliano rivendica fondi dallo Stato.

«Emiliano vuole sempre fondi dallo Stato ma dobbiamo chiederci se quelli che riceve li utilizza con efficienza, con efficacia, con economicità e con eticità. Gli esempi dell’ospedale in Fiera, della fabbrica delle mascherine, del cargo carico di dpi cinesi, della spesa farmaceutica ci fanno capire che non è una questione di quanto ma di come si spende. E da Decaro mai una voce di dissonanza da Emiliano salvo rinnegarlo ora pur di pensare a sè stesso. Ma non è solo sfacelo nella sanità».

Cosa vuol dire?

«Basta guardarsi intorno per avere contezza di una popolazione agricola impoverita dentro il paesaggio pugliese devastato dalla Xylella, di politiche di gestione dei rifiuti che fanno della Puglia una discarica a cielo aperto e sindaci costretti ad aumentare la tassa rifiuti anno dopo anno per mancata chiusura del ciclo nonostante ingenti finanziamenti comunitari, di impianti di affinamento delle acque reflue utili all’agricoltura per il contrasto alla siccità finanziati e non completati, di Consorzi di Bonifica che nonostante tre riforme farlocche assorbono ingenti risorse dal bilancio regionale e costringono gli agricoltori a pagare un tributo per servizi mai resi, Fiera del Levante ridotta ad una passerella elettorale, di inchieste e indagini sui loro collaboratori, di municipalizzate baresi commissariate per contiguità con ambienti criminali, di piani di zona per le politiche sociali allo sbando, di città insicure con periferie abbandonate, di ritardi nella spesa dei fondi comunitari, di film finanziati dalla Puglia che promuovono altri territori al di fuori della Puglia. Insomma è un manicomio che coinvolge anche Bari».

Perché Bari?

«Guardi c’è stata una narrazione compiacente su Decaro che non sta accompagnando il povero sindaco Leccese oggi messo in croce per cassonetti stracolmi di rifiuti, per insicurezza cittadina a causa di risse e accoltellamenti, per trasporto pubblico locale inefficiente, per la pulizia stradale e la manutenzione del verde che lasciano a desiderare, per il proliferare di parcheggiatori abusivi, per i mercati rionali antigienici e dormitorio di senzatetto che vivono nell’incuranza dei servizi sociali, per le periferie abbandonate. Tutte problematiche che vengono da lontano, coperte da una narrazione compiacente e costruita ad arte su Decaro per farne un’apparenza che nasconde un’essenza vuota. Una narrazione che non accompagna Leccese ma si è spostata su Decaro candidato presidente per colmare il vuoto con un’apparenza costruita da società di comunicazione il cui compito è quello di presentare un prodotto di qualità non corrispondente alla vera essenza. Quindi, se i pugliesi non si lasciano abbindolare e guardano ai valori veri delle persone e non alle figure costruite pubblicitariamente, il centrodestra vince anche con Decaro. Serve l’alternativa al sistema Vendola, Emiliano, Decaro. E l'alternativa è il centrodestra e sarà la vittoria di una rivoluzione civile e democratica nelle urne».

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