verso il voto

Regionali, Salvini stoppa Vannacci: «Non sarà candidato». Ancora stallo in Puglia del centrodestra

I veti incrociati tra Lega ed FdI complicano la partita a destra. E sembra allontanarsi anche la data del vertice dei leader col quale siglare l’intesa finale

I veti incrociati tra Lega ed FdI complicano la partita a destra sulle Regionali. E sembra allontanarsi anche la data del vertice dei leader col quale siglare l’intesa finale. Il partito della premier rivendica per sé la Lombardia, ma la Lega resta fredda. FdI torna così all’attacco sul Veneto. Se il partito di Salvini vuole che ci basiamo sui numeri per la scelta dei nomi - avverte il coordinatore regionale del partito di Meloni, il senatore Luca De Carlo - allora non si può prescindere dal fatto che «FdI rappresenta oltre un terzo dei veneti già dalle ultime due consultazioni, politiche ed europee». Non solo. De Carlo ribadisce la linea su un’ipotetica lista Zaia.

«Questo è un tema tutto interno alla Lega - dice - anche se sarebbe abbastanza irrituale avere una lista con il nome di uno che non è il candidato presidente». Quello di De Carlo, tra l’altro, resta un nome in pista qualora si dovessero rimescolare completamente le carte. Mentre per il partito di Salvini il nome in pole è quello di Alberto Stefani che il presidente della Camera Lorenzo Fontana (che si è chiamato fuori dalla corsa) definisce «un’ottima candidatura».

Alla maggioranza manca poi ancora una soluzione su Campania e Puglia, anche se più di qualcuno dà per assodato che alla fine la scelta ricadrà su due civici...

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