Le date
Accordo sull’election day il 23-24 novembre, Foggia perde un consigliere a favore di Bari
Puglia, Veneto e Campania voteranno insieme. il decreto dovrà essere pubblicato entro il 9 ottobre. Le liste andranno presentate entro il 25
Campania, Puglia e Veneto voteranno insieme il 23 e 24 novembre. L’election day è una richiesta arrivata dal governo, ma nei fatti si tratta di una scelta autonoma delle tre Regioni: già lunedì i rispettivi gabinetti hanno infatti condiviso le bozze dei decreti. Avendo ciascuna la propria legge elettorale, con i propri termini, per fissare le consultazioni negli stessi giorni ciascuna deve procedere per conto proprio.
Ed è questo anche il motivo per cui è stato necessario presentare un quesito al Viminale, dopo il parere che il Consiglio di Stato ha reso a giugno su richiesta del Veneto la cui legge elettorale è rigida. Prevede infatti che si voti nella finestra 15 maggio-15 giugno, mentre il Tatarellum (la legge elettorale generale delle Regioni) dice che le elezioni si svolgono entro 60 giorni dalla scadenza della legislatura. Il problema nasce dal fatto che - così come in Puglia - in Veneto nel 2020 a causa del covid si è votato a settembre, dunque anche lì la legislatura si chiuderà il prossimo 20 settembre. Per andare alle urne tutti insieme il 23 e 24 novembre serve quindi uno «strappo» rispetto alla regola generale: di tre giorni al Veneto e di uno alla Puglia. Fonti del Viminale hanno informalmente confermato che l’allineamento al weekend (per consuetudine portato al lunedì) non presenta problemi.
L’incertezza relativa alla prossima tornata (in cui sono coinvolte sette Regioni) è dovuta proprio al fatto che cinque anni fa si è votato in autunno. A differenza di quanto avvenuto durante l’emergenza Covid, il governo stavolta non ha ritenuto opportuno emanare decreti in materia elettorale nei confronti delle Regioni, che in questa materia godono di autonomia costituzionale, né tantomeno prorogare i termini della legislatura per riportarli alla primavera nella finestra ordinaria. La legge prevede la finestra elettorale autunnale soltanto per i Comuni, e solo per quelli sottoposti a commissariamento. Il risultato (per le Regioni) è appunto un pasticcio di date, a cui prima o poi si dovrà porre rimedio.
Il decreto di indizione delle elezioni, per quanto riguarda la Puglia, in base alla legge regionale deve essere pubblicato non oltre i 45 giorni dalla data prescelta, dunque entro il 9 ottobre. Nei fatti, spiegano dagli uffici del gabinetto, arriverà una decina di giorni prima per tenere conto dei tempi tecnici di pubblicazione, quindi tra martedì 30 settembre e venerdì 3 ottobre.
Da qui, a ritroso, si ricavano tutti gli altri termini con cui i partiti dovranno fare i conti. Le liste andranno depositate nella finestra che si apre alle 8 del 24 ottobre fino a mezzogiorno del 25 ottobre (che cade di sabato). Il 25 ottobre è anche il giorno limite per rilevare le cause di ineleggibilità, quindi quello entro cui i sindaci devono presentare le dimissioni. Parlamentari nazionali ed europei invece non devono dimettersi.
Altro capitolo, rilevante per le elezioni, quello della ripartizione dei seggi. Il presidente uscente deve predisporre il decreto che contiene la suddivisione tra le province in parallelo all’indizione. Grazie alla norma approvata dal parlamento, i 50 consiglieri sono salvi. Tuttavia cambierà la ripartizione territoriale: Bari salirà a 16 consiglieri, Foggia scenderà a 7, le altre province restano invariate.