Il caso

Francesca Albanese e il murale di Liliana Segre: bufera social sulla frase contro l’indifferenza

La relatrice ONU posta una foto davanti al murale della senatrice a vita: polemiche per il riferimento implicito alle divergenze sul termine “genocidio” a Gaza. Migliaia di commenti in poche ore

Non si placano le polemiche attorno a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, dopo la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Bari. Stavolta al centro del dibattito non sono le sue dichiarazioni, ma un post pubblicato sui suoi profili social.

Nella foto, Albanese è ritratta davanti a un murale dedicato a Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta alla Shoah, con una frase emblematica: “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”. Lo scatto, accompagnato da un commento neutro, ha però subito acceso il dibattito online, dividendo l’opinione pubblica.

Molti utenti hanno interpretato la foto come un’allusione polemica nei confronti della stessa Segre, che nei giorni scorsi, in un’intervista su la Repubblica, aveva preso le distanze dall’uso del termine “genocidio” per descrivere l’operazione militare israeliana a Gaza. Segre aveva parlato di “uso strumentale” della parola, chiedendo di evitare ogni forma di manipolazione che potesse alimentare sentimenti antisemiti.

Il gesto di Albanese è stato letto da alcuni come una risposta indiretta, seppur silenziosa, proprio a quelle dichiarazioni. In poche ore il post ha totalizzato migliaia di commenti e condivisioni, spaccando il pubblico tra chi ha difeso l’attivista ONU e chi ha ritenuto la foto inopportuna e provocatoria.

La vicenda ha finito per gettare ulteriore tensione sulla già discussa cerimonia barese, accolta da un teatro Kursaal sold out e da proteste fuori dal Comune, con cartelli del centrodestra che definivano Albanese “una figura divisiva”.

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